mercoledì 20 novembre 2013
L'XI congresso del PCI si è concluso e ha vinto Giorgio Amendola
Il messaggio del Capo dello Stato allo storico esponente della sinistra che compie 99 anni e che gli scrisse dopo il reincarico Tra i due un rapporto affettuoso e dialettico
di Marcella Ciarnelli l’Unità 20.11.13
Scambio di parole affettuose tra due grandi vecchi della sinistra
italiana che la loro vita politica l’hanno tutta vissuta dalla stessa
parte ma senza rinunciare mai al confronto e alle loro idee, anche
contrapposte.
Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica che ha accettato di
restare al suo posto nell’interesse di un Paese in evidente difficoltà,
ha scritto a Pietro Ingrao che si avvia a compiere 99 anni, una età che
da tempo gli ha fatto lasciare la prima linea della politica ma che non
lo ha fatto rinunciare a «volere la luna».
«A te penso come magnifica quercia sempre vicina ai tuoi cari e a quanti
come me ti vogliono bene» ha scritto Giorgio a Pietro mandandogli «un
abbraccio e un augurio affettuoso» nel messaggio con cui il Capo dello
Stato ha deciso, il 21 ottobre scorso, di ringraziare per le due
pubblicazioni «tratte dal meritorio lavoro di Alberto Olivetti e Maria
Luisa Boccia», i curatori della Collana Carte di Ingrao, l’iniziativa
editoriale di Crs ed Edisse i cui primi titoli sono Lezioni per Pietro
Ingrao e La Tipo e la notte.
Le prime due pubblicazioni sono state compilate attingendo al ricco
archivio di Ingrao, custodito a Roma presso il Centro studi e iniziative
per la Riforma dello Stato, e contengono scritti del principale
protagonista ma anche dei suoi interlocutori e corrispondenti.
Il messaggio del Capo dello Stato allo storico esponente della sinistra
che compie 99 anni e che gli scrisse dopo il reincarico Tra i due un
rapporto affettuoso e dialettico
Il presidente ha scritto. Ingrao, molto contento per l’affettuoso
messaggio, ha risposto ringraziando per l’attenzione colui con il quale,
nei lunghi anni di militanza nel Pci, non aveva avuto rapporti facili.
Ma con cui aveva condiviso l’impegno di una generazione che ha dato un
contributo determinate ad un pezzo importante della storia democra-
tica del Paese. L’uno, Ingrao, il padre della sinistra comunista;
l’altro, Napolitano, l’erede di Giorgio Amendola, il leader dell’ala
moderata e riformista.
Nei mesi scorsi c’era stato un altro messaggio. Questa volta a scriverlo
fu Pietro Ingrao che nelle ore convulse del dopo voto, nel momento in
cui la politica dovette piegarsi alla evidente incapacità a individuare
il successore di Napolitano e dovette chiedergli di restare, non
rinunciò a mandare al presidente che restava al suo posto un telegramma
di auguri e di incoraggiamento. Accettare il nuovo incarico come
un’altra prova dell’impegno e della fatica che chi crede davvero nella
politica non rinuncia mai a portare avanti.
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