Una funzione che nella religione si associa a un'altra decisamente più positiva, quella di rispecchiamento delle contraddizioni e dei bisogni sociali reali e primo germe dell'esigenza di giustizia. Secondo i rapporti di forza vigenti, poi, prevale l'una o l'altra. Quale mai potrà prevalere oggi? [SGA].
Vincenzo Paglia: Storia della povertà, Rizzoli
Risvolto
Carità e povertà: simul stabunt, simul cadent,
insieme staranno o insieme cadranno. La storia della Chiesa è da sempre
legata a doppio filo all'incontro con i poveri. Sul "fare la carità" si
sono giocati per venti secoli l'organizzazione concreta della Chiesa e
della società, l'evangelizzazione, la riforma religiosa, le utopie
secolarizzate di un mondo senza sfruttati e senza sfruttatori. Monsignor
Paglia ripercorre la storia del rapporto dinamico tra Chiesa e società
attraverso la peculiare prospettiva della lotta alla povertà nelle sue
diverse forme. Partendo dal cristianesimo delle origini, dal monachesimo
e dai più influenti ordini religiosi, l'autore dipinge un affresco i
cui protagonisti sono le figure emblematiche della cristianità e le loro
opere, da Gesù ai padri della Chiesa fino a papa Giovanni XXIII con il
Concilio vaticano II e la stagione di papa Francesco. In queste pagine
emerge una Chiesa che rivendica con forza il valore della charitas
cristiana come cura imprescindibile ai dilemmi sociali del mondo
globalizzato. Perché: "è una grande funzione profetica della Chiesa
quella di inquietare il banchetto del ricco epulone con la memoria e i
dolori del povero Lazzaro. Nell'immaginare un mondo nuovo, o almeno
diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia,
intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti."
Le conquiste dei poveri
Valerio Castronovo Domenicale 28 dicembre 2014
Juan Maria Laboa:
Atlante storico della carità, Jaca Book-Lev
Risvolto
Nei suoi 41 capitoli, il volume affronta l’ampio spettro delle
iniziative di fraternità e solidarietà che caratterizzano l’attività
della Chiesa nelle diverse epoche e nei vari continenti: l’assistenza ai
malati, l’istruzione dei poveri, la presenza nelle carceri. Dalle
parabole di Gesù, come quelle del Buon Samaritano e del Figliol prodigo,
all’esperienza dei preti operai, delle suore missionarie della carità
di Madre Teresa di Calcutta e a Papa Francesco, fino alle più moderne
istituzioni caritative, Juan María Laboa cambia in quest’opera
“l’ottica abituale degli studi di storia della Chiesa”, ponendo
l’accento “con delicatezza sull’amore, la solidarietà, la preoccupazione
affettuosa che i cristiani hanno l’uno per l’altro” spiega
nell’introduzione dell’opera, sostenendo che “probabilmente l’unica
identità cristiana è la carità
Povertà non significa miseria ma libertà dai beni materiali
Il mondo e la Chiesa si confrontano con un fenomeno, oggi spesso trascurato, che
può diventare una risorsa importante per il futuro. Un saggio in uscita per Rizzoli
di Vincenzo Paglia Corriere 29 settembre 2014
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