giovedì 5 marzo 2015

Un'intervista a Paolo Borgognone sulla Russia di Putin a confronto con un'intervista di segno molto diverso

Capire la Russia? Intervista Paolo Borgognone
February 22, 2015 4:23 pm 
Quali sono le “radici” della prassi politica di Vladimir Putin? Come si sviluppa il dibattito politico in Russia? Lo abbiamo chiesto a un giovane studioso del pensiero politico russo contemporaneo, Paolo Borgognone. Autore di un grosso volume, pubblicato dall’Editrice Zambon: Capire la Russia (pagg. 680, € 25,00). 
Le sue risposte sono dichiaratamente filorusse, frutto di un’impostazione politica “patriotica anticoloniale” (così lui stesso la definisce). Sono tesi minoritarie in Occidente, ma che sono presenti, invece, nella politica russa. Questa è la prima di una serie di interviste sulla Russia, ne seguiranno altre con analisti di diversa impostazione.

Borgognone, la sua è una posizione marcatamente filorussa. Lei nel suo libro, tral’altro, analizza le “ragioni” storiche e culturali del “putinismo” nella storia politica recente della Russia. Quali sono queste “ragioni”? 

In effetti non nego il mio interesse politico per le correnti nazional-patriottiche, neoeurasiatiste e “comuniste sostenitrici dello Stato” in Russia, così come in Jugoslavia e in Serbia ai tempi della guerra della Nato per lo smantellamento del piccolo ma valoroso Stato balcanico resistente, ma le mie opinioni politiche trascendono il lavoro di storico e sociologo della postcontemporaneità che porto avanti con fatica e passione...

Omicidio di Boris Nemtsov. Il docente di lingua russa a Urbino: “Ecco il vero volto di Putin”
di Claudio Zago e Leonardo Grilli    -    Pubblicato il 4/03/2015 il Ducato
URBINO – Con l’uccisione di Boris Nemtsov, il principale oppositore politico di Vladimir Putin, “muore uno degli esponenti di punta del governo più liberale che la Russia moderna abbia avuto, quello di Boris Eltsin. Siamo tutti molto preoccupati: il suo omicidio segna il ritorno alla versione brutale del regime russo”. Parola di Oleg Rumjantzev, professore di lingua russa presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino e presso l’Università di Macerata: “Oggi in Russia – spiega – c’è un regime totalitario a cui è difficile accostare la parola democrazia”.
L’assassinio di Boris Nemtsov è un segnale importante per la Russia. Lei che idea si è fatto?
Viene eliminato uno degli esponenti di punta di uno dei governi più liberali della storia russa, il governo Eltsin.  Lo avete visto tutti, come il popolo russo ha reagito: in 50.000 in piazza a manifestare contro Putin al grido di “La propaganda uccide”...
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