lunedì 6 giugno 2016

de Benoist contro la democrazia moderna: una critica reazionaria dell'ideologia


E' la nuova edizione di un libro uscito già molti anni fa, dal quale si capisce come la critica degli aspetti degenerativi dovuti alla sconfitta delle classi subalterne e alla crisi della democrazia moderna diventi lo spunto per delegittimare la democrazia in quanto tale [SGA].

Alain de Benoist: Democrazia, il problema, Pagine, pp. 166, euro 17

Barbadillo maggio 2016




Secondo de Benoist la democrazia è solo dispotismo addolcito
DANIELE DELL’ORCO Libero 5 giu 2016
Nel definire i contorni del suo La democrazia in America Alexis de Tocqueville parlava dell’istituzione democratica a stelle e strisce come del trionfo della partecipazione attiva da parte dei cittadini, caposaldo del sistema rappresentativo. Negli ultimi anni, però, proprio la crisi della rappresentatività democratica si è trasformata nella sottrazione della sovranità politica ai popoli che, in tale sistema, dovrebbero essere i reali detentori del potere. A delineare le ombre di questa crisi contribuisce la nuova edizione del saggio Democrazia, il problema di Alain de Benoist (Pagine, pp. 166, euro 17).
Il volume, uscito in Francia nel 1982, colpisce per la capacità di anticipare e mettere in discussione gli assetti istituzionali costruiti in Europa nel dopoguerra. Per de Benoist nella democrazia moderna gli stati nazionali non esercitano più alcun potere effettivo, i governi sono trasformati in esecutori docili e passivi di prospettive politiche mirate alla definitiva liberalizzazione dei mercati. Soprattutto, si assiste al trionfo del Pensiero Unico che sfocia in quel «dispotismo addolcito» da cui già de Tocqueville metteva in guardia.
I popoli devono, suggerisce de Benoist, recuperare la memoria storica per acquisire agibilità politica. Sarà necessario, in tale prospettiva, richiamare il senso effettivo che il termine democrazia assunse in Grecia: la comunità di popolo radunata nell’ecclesia.

Nessun commento: