martedì 7 giugno 2016
Etica cattolica
Risvolto
Chiamati al difficile compito di
definire la nostra identità, realizzando in noi, nel tempo che
ci è concesso, «qualcosa che sia unico e al tempo stesso possa
valere, per chiunque lo osservi, come un buon esempio di
un’esistenza umana riuscita», spesso volgiamo i nostri occhi
alla morale. Questa, però, non può essere una cappa asfittica che
rattrappisca le nostre aspettative personali, ma deve nascere dal
riferimento a un principio alto, capace di essere stimolo e guida in
questo difficile compito. «Solo in questo modo l’etica rimane
una ricerca personale, una sfida e un luogo di formazione di sé,
invece di divenire una scusa per non pensare, per obbedire a un
comando o per confondersi nel conformismo di una tradizione o
di una moda».
Nella prospettiva morale che Roberto Mordacci propone, a un tempo personalista e critica,
al centro dell’etica vi sono le persone, la loro complessità e
la loro fragilità, la loro libertà e la loro responsabilità
verso l’esistenza propria e altrui. Il tutto a partire da
un’intuizione fondamentale: «l’etica è per le persone e non viceversa,
così come, nel Nuovo Testamento, si dice che “il sabato è stato
fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” (Marco 2, 27)».
Ma l'etica non è un'intrusaAlessandro Zaccuri Avvenire 6 giugno 2016
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