giovedì 23 marzo 2017
Lombroso a Pesaro
Roberto Vecchiarelli: Cronache dal
manicomio. Cesare Lombroso e il giornale dei pazzi del manicomio di Pesaro, Oltre Edizioni
Risvolto
Nell'Ospedale Psichiatrico San Benedetto di Pesaro, grazie ad una
esperienza voluta nel 1872 da Cesare Lombroso e portata avanti da un suo
assistente e dai direttori successivi, il vissuto si trasforma in
narrazione.
Cesare Lombroso, medico direttore di questo
ospedale, nel 1872, riordina quell'asilo e soprattutto fonda "un
giornale manicomiale che inaugura primo in Italia per dare ai parenti
notizie dei malati e a questi una tribuna ove far conoscere i migliori
loro squarci letterari". Lombroso credeva che fosse necessario un
rapporto diretto tra il manicomio e le famiglie dei folli. Infatti
troppe volte era accaduto che queste, non avendo più notizie di un loro
congiunto internato, non se ne preoccupassero più. Per ovviare a questa
situazione e per "tenere occupati alcuni alienati di singolare ingegno,
letterati e tipografi", fa pubblicare il bollettino intitolato Diario
del San Benedetto in Pesaro stampato e redatto tutto per mano di
alienati. Nelle pubblicazioni c'era anche l'insita volontà "di
diffondere idee più esatte e più nobili sulle condizioni morali degli
alienati e rialzarli agli occhi del volgo che considera spesso i dementi
come bestie feroci".
Per il recluso, raccontare può
equivalere a un ritorno del soggetto a se stesso e alla casa da cui si è
allontanati. È superare lo spaesamento. E se nella scrittura è
possibile abitare, la metafora protettiva dell'abitazione allude alla
stabilità e al ritrovato calore. Porgere e accettare l'esperienza del
racconto è come formare una comunità entro la quale è possibile trovare
se stessi, creando un'abitazione leggera che si appronta al momento. Uno
spazio leggero che si anima grazie ad una comunità riunita attorno a un
focolare.
Nel 1872 l'antropologo creò a Pesaro il primo diario italiano scritto dai ricoverati in un ospedale psichiatrico. Un libro ne racconta la storia
Daniele Abbiati Giornale - Gio, 23/03/2017
La comunità del "San Benedetto" vissuta giorno per giorno. Fra angoscia, piccole gioie e ironia
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