venerdì 21 aprile 2017

Un manuale di "geofinanza e geopolitica"

Fabio Massimo Parenti e Umberto Rosati: Geofinanza e geopolitica, Egea (pp. 137, euro 16

Risvolto
Il libro descrive in modo sintetico la complessità delle dinamiche finanziarie su scala globale e le loro ampie implicazioni geopolitiche. L’obiettivo è di offrire un testo rivolto agli studenti universitari, utile anche a coloro che sono interessati alla comprensione di fenomeni molto attuali (globalizzazione finanziaria, capitalismo finanziario, crisi sistemiche e nuove alternative), alla base della definizione e ridefinizione dei rapporti di forza a livello internazionale.
Geofinanza per studenti 

Saggi. Il manuale di Fabio Massimo Parenti e Umberto Rosati, per le edizioni Egea, a uso e consumo di chi voglia orientarsi nel panorama dei poteri internazionali 

Mauro Trotta  Manifesto 20.4.2017, 18:06 
Un testo che affronti «la complessità delle dinamiche finanziarie su scala globale e le loro ampie implicazioni geopolitiche». Con queste parole Fabio Massimo Parenti e Umberto Rosati descrivono il loro Geofinanza e geopolitica pubblicato per Egea (pp. 137, euro 16).
Un manuale universitario, dunque, che si rivolge principalmente agli studenti, ma anche a tutti quelli che sono interessati alla comprensione dei fenomeni alla base dell’attuale configurazione del capitalismo finanziario e dunque degli attuali rapporti di forza a livello internazionale. Curato da Parenti e Rossi, il testo raccoglie i contributi, oltre che dei due curatori, anche di altri ricercatori, da Silvia Grandi ad Ann Lee, a Davide Tentori. 
LA CARATTERISTICA principale del libro è l’estrema chiarezza con cui vengono trattati gli argomenti affrontati. I processi storici che hanno portato alla situazione attuale, i momenti fondamentali di cambiamento e di crisi – fino a quella ancora in corso – le dinamiche dei flussi di capitale, le localizzazioni geopolitiche in continua mutazione, i meccanismi della finanza ufficiale e di quella ombra vengono affrontati in maniera semplice e comprensibile, sia a livello di struttura, di come il discorso si sviluppi seguendo una schema logico e razionale, sia a livello di scrittura, utilizzando un lessico e una sintassi facilmente comprensibile. Questo non significa, naturalmente, che venga offerta una visione per così dire neutra o pacificata della globalizzazione capitalista, né che si arrivi a una semplificazione superficiale delle problematiche affrontate.
Anzi, tanti risultano essere gli spunti di riflessione e gli approfondimenti a disposizione del lettore. Basti pensare a come emerga con chiarezza la funzione rivestita dalle varie crisi come dispositivi volti alla riproduzione del capitalismo globalizzato. 
O, ANCORA, ALL’ANALISI delle crescenti diseguaglianze legate alla finanziarizzazione dell’economia. Oppure a come prenda corpo la nuova geografia del potere innescata dagli attuali rapporti di forza economici, geopolitici, militari. Di particolare interesse, poi, risulta la parte finale, dedicata alla Cina, in cui emerge una visione attenta e particolareggiata, e soprattutto abbastanza inconsueta rispetto all’immagine usuale del gigante orientale.
Un tassello importante che, insieme a quelli dedicati non soltanto all’Occidente o alla Russia, ma anche all’India, all’Africa, al Medioriente riesce a mostrare in piena evidenza l’attuale, «crescente complessità globale».

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