lunedì 9 ottobre 2017

Altri 5 anni persi: pronto l'accordo D'Alema-Fratoianni per poi scalare il PD

Insomma, nonostante l'appassionato corteggiamento, Fratoianni alla fine ha scelto D'Alema e Bersani ha snobbato Acerbo e Rifondazione mettendoli nell'angolo con il cerino in mano.


In realtà il problema non si poneva nemmeno: lo sapevano tutti dall'inizio e per primi lo sapevano proprio Acerbo e Rifondazione, che hanno fatto la pantomima perché volevano esattamente quest'esito (tant'è che in Sicilia hanno già fatto vedere cosa faranno alle elezioni nazionali).



Anche a questo giro, dunque, perdiamo 5 anni di tempo inutilmente. Continuando così, al momento della dipartita il dibattito sarà ancora questo [SGA].






Da https://www.facebook.com/riccardo.paccosi/posts/10214688139347710

LA SINISTRA "RADICALE" E LA SIRIA
Quella che segue, è la trascrizione di un nastro registrato di nascosto durante un'assemblea nazionale di centri sociali occupati. Ovviamente, non posso rivelare la fonte che mi ha inviato la registrazione.
L'assemblea in questione si è svolta in un centro sociale del Nord Italia nel marzo del 2012, ovvero un anno dopo l'inizio della Guerra Civile Siriana.
Antagonista 1: Compagni, dobbiamo prendere posizione sulla Siria.
Antagonista 2: E perché?
Antagonista 1: Perché sarà una faccenda lunga che avrà grosse ripercussioni quindi - anche se abbiamo ben altro a cui pensare, come per esempio Salvini - una posizione la dobbiamo prendere per forza.
Antagonista 3: Beh, la guerra civile è stata fomentata dagli Stati Uniti...
Antagonista 1: No, questa è la lettura di fascisti, eurasiatisti e rossobruni.
Antagonista 2: Giusto! La lettura corretta è che il governo siriano è nazista e poi è sostenuto da Putin che è omofobo!
Antagonista 1: Esatto. Solo che neppure possiamo schierarci così apertamente con gli Stati Uniti.
Antagonista 2: E perché no? Durante l'intervento militare contro la Libia lo abbiamo fatto. Vi ricordate il graffito raffigurante un cartello di divieto - con dentro la faccia di Gheddafi - fatto dal CUA, in Via Zamboni a Bologna, proprio nei giorni in cui la Nato bombardava Tripoli? Ah,ah,ah!
(Tutta l'assemblea ride, a fronte del simpatico ricordo)
Antagonista 1: Sì, ma in Libia la situazione si risolse in poco tempo, in Siria invece durerà degli anni. In tutto questo tempo, qualcuno potrebbe rinfacciarci che il movimento antagonista - dieci anni fa, ai tempi di Bush - scendeva in piazza contro le scelte militari degli Stati Uniti mentre adesso non lo fa...
Antagonista 2: Beh, ma erano per l’appunto altri tempi...
Antagonista 1: Sentite, poche palle: anch'io so - come voi - che gli americani hanno ragione e che Assad e Putin sono nazisti, ma non possiamo dirlo in modo così plateale.
Antagonista 2: E allora che facciamo?
(Sull'assemblea cala il silenzio per diversi secondi)
Antagonista 4: Ragazzi, ascoltate! A me è venuta un'idea!
Antagonista 1: Quale idea?
Antagonista 4: Nella destabilizzazione generale che si è creata, anche i curdi della Siria hanno preso le armi contro Assad! E noi di sinistra stiamo, da sempre, dalla parte dei curdi!
Antagonista 1: Cazzo, hai ragione… Oltretutto, i gruppi curdi, nel contesto siriano, sono appoggiati dagli Stati Uniti.
Antagonista 4: Esatto: in questo modo, possiamo essere dalla parte dell’America, contro la Russia omofoba, ma rivendicando una posizione autonoma. Se qualche rossobruno ci dice che siamo filo-americani, noi gli rispondiamo: no, noi stiamo solo dalla parte dei curdi.
Antagonista 1: Tu sei un genio!
Antagonista 3: Scusate, ci potrebbe però essere un’obiezione…
Antagonista 1: Ma quale? È una soluzione perfetta, invece.
Antagonista 3: Beh, qualcuno potrebbe invece obiettare che, nel 2003, noi protestammo contro l’aggressione americana all’Iraq malgrado il governo di quel paese fosse estremamente repressivo contro i curdi… insomma, allora ci demmo delle priorità completamente diverse… allora, cioè, attribuimmo priorità al protestare contro le politiche americane di aggressione…
Antagonista 1: Qui ti devo però correggere: all’epoca, non protestammo contro la politica “americana”, bensì contro la politica di un presidente americano di destra. Prova ne è il fatto che non abbiamo protestato dinanzi alle scelte di Obama – che è di sinistra - sulla Libia e sulla Siria.
Antagonista 4: E comunque stai tranquillo: nessuno ricorderà un particolare del genere…
Antagonista 1: Benissimo, allora la linea è stabilita ed è la seguente… a noi non ce ne frega un cazzo del conflitto russo-americano, non ce ne frega un cazzo dei rischi di guerra mondiale, non ce ne frega un cazzo del fatto che l'IS e il terrorismo jihadista si siano rafforzati in seguito al vacillare di Assad, non ce ne frega un cazzo delle strategie geopolitiche che sono in gioco: noi siamo la sinistra di movimento e stiamo dalla parte dei curdi, punto e basta.
(Tutta l’assemblea acclama per ovazione la brillante proposta di linea politica)

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