venerdì 16 marzo 2018

La marea grillina fa esplodere contraddizioni in tutte le aree politiche

Se fossi del PD cercherei di prevenire la formazione dell'asse tra 5Stelle-Lega e farei nascere il governo Di Maio, per costringere i grillini a scegliere, metterli in contraddizione con se stessi e logorarli per poi domarli o mangiarmeli nel giro di una legislatura.
Posso però capire la strategia di Renzi, che punta a costringere Giggino a mettersi con Salvini e ad andare così rapidamente a sbattere. Oltretutto, in questo caso avremmo un paio d'anni di divertentismo che nemmeno il primo governo Berlusconi con Giuliano Ferrara ministro.

Anche vedere la faccia di quei furbi meridionali che hanno votato Grillo per poi trovarsi i nordisti al potere e il taglio dei trasferimenti statali al Sud mi piacerebbe vedere, tra qualche tempo.
Meno divertente - e più simile allo studio di un caso di psicosi - sarebbe cercare di capire gli ex compagni leninisti immaginari, che nella loro paranoia neosovranista boghetta, porcara e formenta salutano nell'eventuale governo grillino-leghista il primo passo della rivoluzione comunista internazionale. O quantomeno del passaggio armi e bagagli dell'Italia nel campo dei Brics (che nemmeno esiste, tra l'altro). O male che vada della chiusura delle frontiere ai migranti che abbassano il costo del lavoro.
E' l'ennesima conferma delle fibrillazioni provocate dall'ascesa dei grillini in tutte le aree politiche.
La più macroscopica, ovviamente, è quella segnalata oggi da Paolo Mieli. Ovvero la corsa della consueta compagnia di giro della sinistra (Zagrebelsky, Revelli, prezzemolino Montanari e purtroppo anche Settis...) a saltare sul carro del M5S nell'illusione (o peggio: nel non irrealistico disegno) di fare dei grillini la "nuova sinistra" [SGA].





 


1 commento:

Alessandro Tosolini ha detto...

In realtà Boghetta, Porcaro e Formenti non hanno detto proprio quello che dice Lei...