martedì 2 luglio 2019

Il populismo socialsciovinista bianco, l’Europa e la ricolonizzazione del mondo: l’emergere di una democrazia bonapartista postmoderna e plebiscitaria e la rivolta “sovranista” contro la Grande Convergenza

Presento qui la postfazione a un’antologia di testi di Domenico Losurdo dal titolo "Imperialismo e questione europea", curata da Emiliano Alessandroni e in uscita presso La scuola di Pitagora. Ringrazio “Dialettica e Filosofia” per avermi consentito di anticiparlo e diffonderlo in Open Acces.

Il saggio sostiene una tesi assai diversa da quelle oggi prevalenti, sia da quella populista di una rivolta del basso contro l'alto e di una riscossa della sovranità nazionale, sia da quella liberale di un attentato populista alla democrazia [SGA].



Abstract
Il mito transpolitico che postula il superamento epocale delle categorie di destra e sinistra nasconde in realtà l’esito ultimo di un gigantesco processo ultradecennale di concentrazione del potere che ha determinato la fine della democrazia moderna e l’avvio di una fase di sperimentazioni di forme postmoderne di democrazia. Analogamente, la rivolta populista dei ceti medi e della piccola borghesia, che risponde a una crisi di legittimazione delle “caste” politiche, economiche e culturali europee, è in primo luogo la copertura di una furibonda guerra interna alle classi dominanti tra élites stabilite liberoscambiste e élites outsider protezioniste, le quali ultime contestano il consensus universalista e liberaldemocratico imponendo un nuovo consensus particolarista e riconducendo il liberalismo alle proprie origini conservatrici. Questa rivolta è però anche la reazione alla Grande Convergenza del mondo ex coloniale e a quel catastrofico management della crisi (l’Austerity per i poveri) attraverso il quale il capitalismo in Occidente ha scaricato sulle classi subalterne i costi della redistribuzione globale del potere e della ricchezza, scatenando risposte xenofobe indotte e un socialsciovinismo di massa (il "sovranismo", cosa assai diversa dalla questione nazionale) che sta finendo per erodere quanto rimaneva della sinistra novecentesca.


Nessun commento: