lunedì 20 gennaio 2020

Rovelli va a Hong Kong e si accorge della secessione: "L'Occidente celebra la democrazia quando è arma ideologica contro i suoi avversari ma la detesta quando i governi eletti non sono filo-occidentali"

A volte nel meccanismo di costruzione dell'opinione pubblica finisce per cascare un granello di sabbia che inceppa il funzionamento della macchina ideologica.

E' quanto è accaduto in questo caso: il fisico Rovelli, che ogni tanto scrive sul Corriere svolgendo per lo più la parte dello scienziato illuminato e umanista e dunque garante dell'impatto morbido della tecnocrazia, va a Hong Kong e manda questo pezzo, nel quale dice che le cose non stanno esattamente come il Corriere di solito le racconta (giovani e popolo in cerca di libertà contro il totalitarismo cinese che calpesta i diritti umani) ma assai più complesse.

Osa ad esempio nominare la parola "colonia". Critica anche l'ideologia dell'esportazione della democrazia... Insomma, leggetelo.

Il Corriere non può rifiutare la pubblicazione per bon ton, cerca di limitare i danni ma la frittata è fatta: l'intollerabile, il germe del dubbio, si è insinuato nell'ideologia borghese.

E' la conferma che senza una centrale informativa seria e attendibile non saremo mai nelle condizioni di risollevarci [SGA].

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