domenica 11 ottobre 2020

Che cos'è l'imperialismo liberale

 

In questa mappa di provenienza europea il mondo è classificato una prima volta sulla base del tasso di liberalismo, una seconda volta sulla base del tasso di liberalismo nel fronteggiare il virus.
Ne risulta "ottimo" il dato dell'Inghilterra e dell'Australia, ma anche di Francia, Germania e paesi scandinavi.
Solo "medio" quello dell'Italia, uno Stato già a rischio di totalitarismo per via delle misure quasi liberticide adottate.
I regimi "non democratici" sono ovviamente fuori da quest'ultima classifica, invece, in quanto esclusi per definizione dallo Spazio Sacro della Libertà.
Ecco: abbiamo qui - oltre a una gerarchia di potenza che è anche una gerarchia razziale, con gli anglosassoni in testa su tutti (a parte gli USA, la cui performance liberale è indebolita e resa solo media da Trump e che vengono quindi bacchettati dai liberali di orientamento progressista) - una dimostrazione pratica di come funzioni il liberalismo in quanto dispositivo che circoscrive e delimita lo spazio decidendo chi è dentro e chi è fuori, emancipando e deemancipando, disegnando e ridisegnando ogni giorno la mappa del mondo.
L'imperialismo liberale è esattamente questo, sia nella variante universalista e progressista sia in quella particolarista e sovranista. Non si tratta di una questione economica o economicistica, come per lo più anche numerosi marxisti ritengono, ma di una questione politica e ancor prima di una questione filosofica.
Imperialismo è il diritto sovrano di imporre i nomi. Di essere al tempo stesso colui che stabilisce le regole, arbitro e giocatore.
Imperialismo è imporre al mondo i propri criteri di misura [SGA].







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