domenica 8 novembre 2020

La frazione educata e liberalprogressista sconfigge la frazione liberalconservatrice e populista: dal particolarismo sciovinista si torna all'universalismo imperiale. Marxismo è autonomia e pensiero critico


Sollievo per la sconfitta di Trump e delle sue pericolose posizioni populiste e sovraniste, e cioè del suo liberalconservatorismo particolarista.


Nessuna soddisfazione, però, per la vittoria di Biden, espressione di un universalismo imperiale liberalprogressista più educato ma non meno feroce.


Autonomia, pensiero critico, materialismo storico, antimperialismo, universalismo concreto [SGA].



Kissinger “Europa e Usa uniti davanti alla Cina”
L’intervista al segretario di Stato di Nixon e Ford
di Mathias Döpfner Repubblica 10 11 2020

Henry Kissinger, premio Nobel per la pace e consigliere di politica estera di tutti i presidenti degli Stati Uniti dai tempi di John F. Kennedy, parla come è sua abitudine con calma, concentrazione e con un potere analitico quasi ipnotizzante.
Che cosa rappresentano per il popolo americano le elezioni negli Stati Uniti e che cosa implicano per l’Europa e le relazioni transatlantiche?
«Il risultato più importante sarà il grado con il quale il prossimo presidente riuscirà a ripristinare una certa unione nel popolo».
È ottimista?
«Conosco Biden da decenni e, pur essendo stato in disaccordo con lui su alcune questioni politiche, non è una persona che persegue i suoi obiettivi come uno schiacciasassi. Il problema per l’America sarà ricomporre le sue lacerazioni interne e comprendere che i problemi con i quali dovremo fare i conti dureranno ben oltre un’unica Amministrazione».
Che cosa si aspetta sul versante della politica estera?
«Unaquestione di cruciale importanza sarà quella delle relazioni con la Cina. Il problemaha due sfaccettature: la prima è la crescita della Cina, che provocauncambiamento negli equilibri di potere del mondo. La seconda è la differenza ideologica. Per il futuro, il problema sarà capire in che misura il conflitto ideologico prevarrà sulle relazioni tra i due Paesi. La crescita delle capacità economiche e militari cinesi è una cosa, ma è in atto ancheunconsistente cambiamento nella natura di queste capacità».
Che cosa intende di preciso?
«Prendiamo in considerazione, per esempio, la questione dei rapporti commerciali. È possibile ottenere un risultato negoziato quando grandi società del settore hi-tech si scontrano operando da piattaforme che hanno una portata globale?
Oppure sarà possibile raggiungere accordi economici negoziati che equilibrino la relazione in modo tale che vari Paesi possano possedere quelle piattaforme? E di sicuro ci sarà un’evoluzione della tecnologia: questo implica che il conflitto militare sarà difficile da contenere».
Come lo si potrebbe scongiurare?

«Il mondo non dovrebbe scivolare in una situazione simile a quella della Prima guerra mondiale. È fondamentale valutare la possibilità di un controllo degli armamenti. Io rientro nel novero di quanti, oggi una minoranza, credono sia imprescindibile cercare di risolvere i problemi più gravi con i negoziati.
Sono nato in Europa e ho trascorso gran parte della mia carriera occupandomi di problemi tra europei e americani. Riprendere in mano tutto ciò è indispensabile».
Come considera il ruolo della
Bettmann Archive
Nato in tutto questo?
«Il mio punto di vista si è andato formando quando è stata creata la Nato e quando c’era una paura comune per un nemico ideologico.
Quell’atteggiamento mi sembra difficile da applicare alle circostanze odierne, tenuto conto che perlopiù le sfide non si presentano alle frontiere dell’Europa. È indispensabile che Europa e Stati Uniti trattino le relazioni sino-americane in parallelo».
In che misura le relazioni tra America ed Europa cambieranno?
Penso ai rapporti con l’islamismo, la politica in Medio Oriente, in Cina, i rapporti con la Russia, il Nord Stream II. Pensa siano ingenue le aspettative di una nuova epoca di armonia?
«Sarebbe un grave errore per l’Europa adesso festeggiare, come se un cambiamento alla presidenza degli Stati Uniti potesse ribaltare tutto quello che ha reso insoddisfatti gli europei. L’armonia richiede seri sforzi e impegno a dialogare sia in Europa sia negli Stati Uniti sulle nostre idee riguardanti il futuro».
Come valuta gli ultimi quattro anni di Trump?
«Molte questioni sollevate erano serie. I rapporti economici tra Cina e Stati Uniti stavano pendendo da una parte sola. Pertanto, è stata giusta la decisione di dichiarare che il trasferimento delle acquisizioni tecnologiche e in generale il metodo di condurre gli accordi commerciali e i negoziati non potevano essere accettati a tempo indefinito. Il problema, adesso, è capire se si possa trovare un terreno comune a partire dal quale comprendere l’imperativo di non scivolare di scontro in scontro in tutto il mondo».
Lei è stato l’artefice di uno dei cambiamenti più radicali nell’apertura alla Cina. Con il senno di poi, avrebbe fatto una scelta diversa?
«Se si guarda all’evolversi delle relazioni, ci si rende conto che ci sono state molte fasi diverse. Quando i rapporti hanno iniziato ad aprirsi, né Nixon né io abbiamo mai creduto che l’ideologia cinese sarebbe cambiata in conseguenza di quei nuovi rapporti. A quell’epoca, l’obiettivo strategico principale era tener conto della Cina nella Guerra Fredda con l’Unione Sovietica e al tempo stesso aprire gli orizzonti del nostro popolo e dei nostri alleati».
Che opinione che si è fatto di Biden?
«Lo conosco da più di quarant’anni.
Quando è stato eletto senatore non aveva ancora trent’anni. Partecipò a una riunione della Commissione del Senato per le relazioni estere quando ero Segretario di Stato. Quando entrò non lo conoscevo e gli dissi che “non mi ero reso conto che i membri dello staff potessero partecipare”. Lui fu molto cordiale. Mi piace come persona. Spesso sono stato in disaccordo con lui, ma mi aspetto che conduca una politica estera moderata e consapevole. Il periodo post-elettorale è ancora poco chiaro, ma userò tutta l’influenza che ho per promuovere l’unione».
— Traduzione di Anna Bissanti




































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