giovedì 6 maggio 2021

Biden, i brevetti sui vaccini e la Cina

 


Fino a ieri la sospensione dei brevetti sui vaccini era inutile o impossibile o ingiusta e comunque sacrilega rispetto al dio mercato e chi la proponeva veniva deriso.
Oggi che Biden ha aperto, la sospensione dei brevetti è diventata una scelta geniale e eticamente esemplare che dimostra la responsabilità sociale del capitalismo e quanto siano buoni e leader gli americani.
La verità è che la sfida strategica internazionale costringe gli Stati Uniti a recuperare terreno nei cuori del genere umano e a contrastare la Cina, che proprio della socializzazione dei vaccini ha fatto un punto chiave della propria politica internazionale, non soltanto tramite la forza (Trump) ma anzitutto mediante una condotta egemonica volta a riaggregare consenso intorno all'universalismo liberale, astratto e imperiale, ricompattando così anche gli alleati europei e mostrando la carota ai sottouomini del Terzo Mondo.
Nel notare come in ultima istanza la politica e la progettualità politica e non l'economia siano sempre la chiave di tutto (cosa che la borghesia italiana stenta a capire, come si può vedere dal commento sul Corriere), si può dire però - volendo cogliere l'aspetto dialettico positivo - che come la presenza dell'URSS ha favorito il welfare in Occidente, così la Cina può costringere il mondo capitalistico ad allargare le maglie della propria politica economica, come si vede ancora dalle scelte di Washington di andare in ampio deficit.
E anche questo chiama in causa la politica [SGA].









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