venerdì 20 luglio 2012
Il sistema della delazione nel regime fascista
Mimmo Franzinelli: Delatori. Spie e confidenti anonimi: l'arma segreta del regime fascista, Feltrinelli
Risvolto
La prima e insuperata indagine storica del lato più oscuro del
Ventennio: la delazione anonima, odioso strumento nelle mani di
Mussolini per controllare la vita degli italiani. È il 1923 quando l’ex
socialista Benito Mussolini, alla guida da pochi mesi del governo di
coalizione, pone con una breve nota il primo mattone di un autentico
mostro politico-burocratico che, con i suoi tentacoli intinti nel veleno
di intercettazioni, delazioni e soffiate, stritolerà la vita pubblica
italiana fino alla fine del regime fascista: “Caro Finzi, dispongo che
le intercettazioni telefoniche siano d’ora innanzi recapitate solamente a
me. Una copia sola, quindi, che tu riceverai e mi trasmetterai”. Mimmo
Franzinelli, grazie a una ricerca accuratissima, non paga di uno
scrupoloso scandaglio degli archivi ma ricca anche di testimonianze di
prima mano (spesso terribili), ci mostra con chiarezza come sia stato
possibile tenere sotto il tallone d’acciaio del terrore un intero paese,
trasmettendo l’insicurezza profonda che è il primo ingrediente
dell’obbedienza cieca. Quando nemmeno fra i muri della sua casa si sente
al sicuro, quando i partigiani vengono scovati nei nascondigli più
impensabili, quando le famiglie ebraiche vengono tradite dai vicini e
dagli amici, il popolo è pronto, pur di non correre alcun rischio, a
pagare il terribile prezzo di abdicare alla propria libertà.
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