domenica 1 luglio 2012

Parabola e fine del comunismo attraverso le Feste de l'Unità: il libro di Anna Tonelli

Anna Tonelli: Falce e tortello. Storia politica e sociale delle Feste dell’Unità (1945-2011), Laterza


Risvolto

Dalla ‘scampagnata’ del ’45 a Mariano Comense come momento di libertà e liberazione, per arrivare alle feste degli anni ’90 senza il Pci, passando per le trasformazioni del boom economico, i sentimenti ribellistici della stagione dei movimenti, il consumismo degli anni ’70 e l’edonismo dell’era craxiana, Anna Tonelli racconta com’è cambiato uno dei riti politici più importanti dell’Italia repubblicana. Come una festa religiosa, infatti, le Feste dell’Unità hanno il corteo, la parata e la figura liturgica rappresentata dal segretario di partito che chiude la cerimonia con il comizio. Come i Soviet, la festa rende omaggio alla ‘madre Russia’ con l’esposizione dei simboli (falce e martello e bandiera rossa) e dei padri storici del comunismo (Lenin e Stalin).

Poi arrivano le esigenze del mercato a trasformare le manifestazioni in feste commerciali con stand, spettacoli, lotterie, ristoranti, concerti a pagamento. Una storia che attraversa oltre sessant’anni: il post-Liberazione con giornate di ‘serena felicità’ e i concorsi di Miss stellina; il miracolo economico con i nuovi consumi (cucine a gas e frigoriferi) e il beat; il ’68 con le marce dei giovani e il trionfo della cosmonauta Valentina; gli anni ’70 con i cantautori e le manie di ‘gigantismo’; gli anni ’80 fra riflusso e voglia di disco music fino al ‘tramonto’ della Festa dell’Unità con il cambio del nome in Festa democratica conseguente alla nascita del Partito democratico nel 2007. L’unica costante che non cambia mai riguarda i veri protagonisti della festa: i ‘compagni’ volontari che costruiscono le cittadelle o lavorano agli stand, con il traino della ‘fede rossa’ a creare senso di comunità.


Una storia politica e sociale delle Feste dell’Unità: tutto cominciò nel ’45 con la “scampagnata” di Togliatti

di Mirella Serri La Stampa 1.7.12



SMARGIASSI MICHELE, LA REPUBBLICA del 3/7/2012
a pag. 53

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