sabato 24 luglio 2010

La stella che c'è. Le riflessioni di Domenico Losurdo al ritorno dalla Cina

Al testo di Losurdo faccio seguire il reportage della vedova Terzani. Questo articolo, pubblicato dal Corriere della Sera alcuni giorni fa, è un esempio di approccio populistico-nostalgico ai problemi della società cinese; tuttavia, mi sembra che esso sostanzialmente confermi le impressioni riportate da Losurdo. Infine, sempre dal Corriere un articolo che dovrebbe aiutare a comprendere la complessità delle trasformazioni in corso [SGA].

Un istruttivo viaggio in Cina. Riflessioni di un filosofo
di Domenico Losurdo, da http://www.domenicolosurdo.it/

Dal 3 al 16 luglio ho avuto il privilegio di visitare alcune città e realtà della Cina, nell’ambito di una delegazione invitata dal Partito comunista cinese, della quale facevano parte altresì esponenti dei partiti comunisti del Portogallo, della Grecia e della Francia e della Linke tedesca; per l’Italia, oltre al sottoscritto, hanno partecipato al viaggio Vladimiro Giacché e Francesco Maringiò. Il testo che segue non è un diario o una cronaca; si tratta di riflessioni stimolate da un’esperienza straordinaria.
1. La prima cosa che colpisce nel corso del colloquio con gli esponenti del Partito comunista cinese e con i dirigenti delle fabbriche, delle scuole e dei quartieri visitati è l’accento autocritico, anzi la passione autocritica di cui danno prova i nostri interlocutori. Su questo punto, netta è la rottura con la tradizione del socialismo reale. I comunisti cinesi non si stancano di sottolineare che lungo è il cammino da percorrere e numerosi e giganteschi sono i problemi da risolvere e le sfide da affrontare, e che comunque il loro paese è ancora parte integrante del Terzo Mondo.
Per la verità, nel corso del nostro viaggio il Terzo Mondo non l’abbiamo mai incontrato...

Angela Terzani Staude, Corriere della Sera, 23 luglio 2010

Paolo Salom, Corriere della Sera, 15 luglio 2010

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