mercoledì 6 ottobre 2010

Il libro di Shlomo Sand sulla storia dell'identità ebraica

Shlomo Sand, L'invenzione del popolo ebraico, Rizzoli

Un autore israeliano contesta le affermazioni dei manuali scolastici La tesi La religione giudaica si estese a popolazioni delle più diverse etnie
Da Mosè al sionismo: una storia «inventata»
Shlomo Sand riscrive l' epopea degli ebrei. Con una sorpresa
Paolo Mieli, Corriere della Sera, 5 ottobre 2010

Fin dalla prima infanzia i bambini israeliani vengono a «sapere» che il popolo a cui appartengono esiste dal momento in cui gli fu data la Torah sul Sinai. Quei bambini sono convinti di essere discendenti diretti delle genti che, uscite dall' Egitto, si stanziarono, dopo averla conquistata, nella «terra di Israele», promessa, come tutti «sanno», da Dio per fondarvi lo splendido regno di Davide e Salomone, poi separatosi a formare quelli di Giuda e d' Israele. Crescendo quei bambini apprenderanno che questo popolo, dopo il glorioso periodo monarchico, ha conosciuto l' esilio per ben due volte: una con la distruzione del Primo Tempio nel sesto secolo a.C.; la seconda dopo quella del Secondo Tempio nel 70 d.C. Impareranno poi che il loro popolo, il più antico di tutti, ha errato in esilio per circa duemila anni, nel corso dei quali non si è mai lasciato integrare né assimilare. Che ha raggiunto lo Yemen, il Marocco, la Spagna, la Germania, la Polonia, angoli remoti della Russia riuscendo sempre a mantenere stretti legami di sangue con le comunità più lontane, preservando di conseguenza la propria unicità. In realtà è molto improbabile che le cose siano andate davvero così. Anzi, Shlomo Sand, storico ebreo, docente all' Università di Tel Aviv, in un libro, L' invenzione del popolo ebraico, di imminente pubblicazione per i tipi di Rizzoli, sostiene che si tratta, appunto, di una «invenzione». Questa storia non sta in piedi, afferma Sand: così come ad esempio non c' è continuità tra gli antichi elleni e i greci di oggi, non c' è una linea diretta che colleghi gli ebrei di duemila anni fa a quelli attuali. Per di più questo racconto non è andato formandosi spontaneamente; «sono stati invece abili manipolatori del passato che dalla seconda metà del XIX secolo, strato dopo strato, hanno elevato questo cumulo di ricordi servendosi soprattutto di frammenti di memoria religiosa ebraica e cristiana, da cui la loro fervida immaginazione ha ricostruito...

Tom Segev, The Slate Magazine, the Fray Kausfiles, 29/02/2008
"Il popolo d’Israele? Non è mai esistito"
di R.A. Segre, Il Giornale, 4 dicembre 2009

Davar Acher - Popolo o illusione?
Ugo Volli, da moked, il portale dell'ebraismo italiano
L’invenzione del popolo ebraico su eschaton.it

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