giovedì 31 ottobre 2013
"Rapporto 383"
E' significativo come gli analisti occidentali trovino sempre ciò che sperano di trovare [SGA].
il Rapporto «383» del Governo cinese per le (sperate) riforme dell’economia
di Guido Santevecchi Corriere 31.10.13
Si chiama «Rapporto 383»: è il piano del Centro sviluppo e ricerca del
governo cinese con le proposte di riforme economiche che saranno
esaminate dai 200 membri del Terzo Plenum del 18esimo Comitato centrale
del Partito comunista, convocato tra il 9 e il 12 novembre. La foresta
di numeri avvolge una riunione cruciale della cupola del potere in Cina.
Il Terzo Plenum (significa che questa sarà la terza sessione dopo
quelle di novembre 2012 e marzo 2013 che hanno «eletto» la nuova
leadership) è carico di ricorsi storici: nel 1978 fu in un Terzo Plenum
che Deng Xiaoping fece emergere le sue idee riformiste; e nel 1993
l’economia di mercato socialista uscì ancora da un Terzo Plenum.
Nell’era di Xi Jinping c’è enorme attesa per una nuova accelerazione di
mercato. Aperture politiche si è già capito che non ci saranno: da mesi
in Cina è in corso un’ulteriore repressione del dissenso e il nuovo
leader non si stanca di rilanciare slogan maoisti, dalla «linea di
massa» alla «rettifica». Qualcuno sostiene che il presidente Xi stia
giocando la carta della nostalgia maoista in politica anche per vincere
le resistenze degli antiriformisti sul terreno dell’economia: una sorta
di scambio tra chiusure e aperture.
Ed ecco dunque il «Rapporto 383»: 3 sono le «vaste idee di
rinnovamento»; 8 le «aree maggiori su cui intervenire»; 3 le «aree del
cambiamento». Dentro questa formula, in concreto, la piena
convertibilità dello yuan e un mercato meno sbilanciato a favore delle
industrie statali.
Dicono che il documento del think tank governativo abbia molti punti di
contatto con uno della Banca mondiale in cui si mette in guardia Pechino
dal rischio di finire nella cosiddetta e famigerata «trappola del
reddito medio», quella in cui sono caduti molti Paesi in Asia che dopo
una grande crescita si sono impantanati sulla soglia del pieno sviluppo.
Le parole del partito suonano ambiziose: «Dobbiamo lasciare che il
lavoro, la conoscenza, la tecnologia, il management e il capitale
liberino il loro dinamismo». Ma per capire se questo Terzo Plenum
manterrà le promesse bisognerà aspettare, forse molti mesi. Anche nel
1978 non fu semplice comprendere che Deng aveva aperto una nuova era.
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