di Massimo Gaggi Corriere 29.4.14
mercoledì 30 aprile 2014
Sergio Romano: la crescita dei BRICS e il declino dell'impero americano
Risvolto
Nel 2003, con Il rischio americano, Sergio Romano affermava,
nella nuova fase politica internazionale iniziata dopo gli attentati
dell’11 settembre, che gli Stati Uniti, unica superpotenza mondiale,
avevano agito con arroganza anche perché l’Europa era stata assente o
insignificante. Poco più di dieci anni dopo, in un contesto di continua
fibrillazione acuita dalla perdurante crisi economica apertasi nel
2007/2008, la domanda di fondo è sempre la stessa: cosa vuol fare
l’Europa da grande? Se il declino degli Stati Uniti come impero mondiale
sembra evidente, non altrettanto chiaro è il modo in cui gli americani
sapranno attraversare questa fase della loro storia. La condizione
imperiale è una droga da cui non è facile disintossicarsi. La parabola
del declino americano sarà tanto meno rischiosa quanto più sarà
accompagnata dalle scelte ragionevoli di Cina, Russia, Brasile, Iran e
di altri paesi. Ma la responsabilità maggiore è dell’Unione europea, che
non può assecondare l’America in ciò che rimane della sua politica
imperiale, e le sarà tanto più utile quanto più diverrà, in una realtà
multipolare, una sorta di Svizzera continentale. Per gli americani che
ancora credono nella vocazione imperiale del loro paese, un’Europa
divisa è il migliore degli alleati possibili. E l’unità europea si farà
soltanto a dispetto dell’America: per garantire un ruolo all’Europa in
un mondo in cui lo spazio creato dal declino americano verrebbe riempito
da potenze extraeuropee.
"Le guerre non vinte, come quelle dell'Afghanistan e dell'Iraq, sono
inevitabilmente, per una potenza imperiale, guerre perdute. La crisi
dell'impero americano è cominciata a Kabul e a Baghdad, ma diviene
ancora più evidente quando i più vecchi e fedeli alleati degli Stati
Uniti lanciano segnali di fastidio e cominciano a fare scelte politiche
che danno per scontato il declino della potenza americana. Questo libro
racconta le ultime fasi dell'ascesa e le prime fasi del declino sino ai
giorni nostri."
Geopolitca - Il saggio di Sergio Romano, che esce domani da Longanesi, analizza perché gli Stati Uniti non sono più il «gendarme del mondo»
Nuovi attori come Cina e Brasile e il ritorno russo cambiano gli scenari
di Massimo Gaggi Corriere 29.4.14
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