Sossio Giametta:
Cortocircuiti, Mursia
Nietzsche discendente di Lutero: i sentieri della crisi spirituale europea Sossio
Giametta completa una trilogia sul tema dell’essenzialismo in un
dialogo sempre aperto con i più autorevoli nomi del pensiero criticodi Raffaele La Capria Corriere 28.4.14
Provavo un certo imbarazzo a scrivere di questo libro Cortocircuiti
(Mursia), che completa una trilogia iniziata con Il bue squartato e
altri macelli (Mursia, 2012) e con L’oro prezioso dell’essere (Mursia,
2013), perché avevo già parlato in un mio scritto de Il volo di Icaro
(Il Prato, 2009) di cui Cortocircuiti è una riedizione riveduta e
ampliata, e costituisce il terzo volume della trilogia dedicata
all’«essenzialismo», che è appunto l’argomento centrale del pensiero di
Sossio Giametta.
Ma ho dovuto constatare che i capitoli aggiunti per ampliare I l volo di
Icaro fanno di Cortocircuiti non solo un libro diverso, ma fanno capire
che i libri crescono dentro di noi, se sono davvero espressione di
qualcosa che urge, ovvero se sono un seme gettato nel terreno della
nostra coscienza. Crescono e in questo terreno mettono radici, si
diramano, e a conti fatti, se lo sviluppo che assumono nasce da una vera
necessità interiore, ci rivelano a noi stessi diversi da quel che
eravamo. Siamo cresciuti e il libro è cresciuto con noi.
Così Cortocircuiti ci rivela un nuovo Sossio Giametta, diverso da quello
che avevamo conosciuto prima. In che cosa nuovo? Di nuovo c’è che la
conversazione da sempre aperta da Giametta con i suoi amati, studiati e
tradotti grandi interlocutori, Nietzsche, Schopenhauer, Spinoza, Goethe,
continua e si arricchisce di nuovi spunti.
Il tono è sempre confidenziale, come quello di amici che si conoscono da
tempo, confidenziale ma anche risoluto, perché Giametta non è uno che
ammorbidisce le sue argomentazioni quando lo muove il desiderio di
conoscenza, che in lui viene prima di tutto. La semplicità della sua
scrittura, la profonda claritas unita alla gravitas classica, nasce
anche dal suo atteggiamento dovuto alla convinzione che «la filosofia è
fatta per risolvere i problemi e non per crearli». Quando li crea invece
che risolverli, diventa artificio e arzigogolo, chiacchiera
filosofeggiante oggi alla moda.
Giametta in questo suo ultimo libro fa una distinzione tra
essenzialismo, punto centrale del suo pensiero, e condizioni di
esistenza. Il primo è una realtà essenziale «che riempie tutti gli
spazi», che comprende ed è all’origine di ciò che chiamiamo vita, questa
realtà essenziale è divina, è «vita della vita» come scriveva Giordano
Bruno, è Natura che ogni cosa avvolge. Le condizioni di esistenza sono
ad essa subordinate, subordinate alle leggi dell’organismo universale,
ma non ne fanno parte, non fanno parte della realtà essenziale,
costrette come sono a lottare continuamente contro il caos, per
affermarsi.
Tutto questo, non avendo io una mentalità filosofica e avendo anche
difficoltà a usare il linguaggio della filosofia, lo capisco per
intuizione, anzi direi per suggestione, perché nel pensiero di Giametta
c’è sempre qualcosa che esce dall’ambito stretto del linguaggio
specialistico e c’è sempre una tensione poetica, ed è quella che mi
raggiunge.
A chi vuol avere un’idea più chiara del libro e di che cosa sia
l’essenzialismo, suggerisco di leggere la «nota esplicativa», uno dei
quattro pezzi aggiunti che fanno di Cortocircuiti un libro
indispensabile per chi voglia conoscere la filosofia di Sossio Giametta.
Anche il capitolo «La crisi della religione» affronta e chiarisce un
tema cruciale, che comporta ancora una volta il rapporto con Friedrich
Nietzsche, visto sotto l’aspetto religioso che lo affianca a Martin
Lutero.
Giametta, filosofo dell’essenza
di Federico Vercellone La Stampa 13.10.14
In tempi di crisi diviene sempre più necessario riflettere sulle tradizioni che ci appartengono e alle quali apparteniamo. E questo vale naturalmente anche per la filosofia.
La filosofia italiana è percorsa da un duplice filone, quello maggiore, che si confonde con il canone filosofico universale, che va da Bruno a Campanella, da Vico a Croce e Gentile, e da un filone segreto che cerca nelle forme del frammento, del saggio breve, dell’elzeviro il cammino verso la verità. A quest’ultimo versante appartiene anche lo stile e il pensiero di Sossio Giametta, grande esperto e traduttore di Nietzsche, ma anche pensatore in proprio.
Giametta pubblica ora da Mursia un volume dal titolo accattivante, Cortocircuiti, che raccoglie molti scritti recenti di diversa provenienza, dagli elzeviri comparsi sul Corriere della sera, a contributi su Spinoza, Nietzsche, Schopenhauer, Heidegger, Croce Rensi, Freud. E’ un libro che conclude una trilogia dal titolo Essenzialismo che contempla anche Il bue squartato e altri macelli (2102) e L’oro prezioso dell’essere (2013).
Giametta, naturalmente, ha bene in mente la linea filosofica dalla quale discende il suo pensiero. E’ quella «costruttiva»: Cusano-Bruno-Vanini_Spinoza-Feuerbach-Nietzsche- Croce- Camus alla quale si affianca quella di origine scettica: Descartes-Spinoza, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche ecc. E’ in gioco, ai suoi occhi, la relazione e la sfida con i suoi grandi maestri. Una sfida edipica che attraversa la filosofia e che la fa progredire attraverso un percorso di aggiustamenti progressivi nel quale si sciolgono le contraddizioni del passato per procedere secondo i desiderata profondi di chi ci ha preceduti che contraddicono tuttavia talora la tessitura effettiva del loro pensiero.
Si va, con Giametta verso l’essenzialismo, e cioè in direzione di un pensiero pulsante che si esprime nella natura e nella vita. Scrivendo questo libro si è così ricondotti alla questioni massime della filosofia, lasciando dietro di noi il mestiere del filosofo che si addentra come un artigiano nelle questioni seconde e terze. Giametta invita a rivolgere nuovamente uno sguardo all’eterno sulla base dell’insegnamento dei suoi grandi maestri.
Nessun commento:
Posta un commento