lunedì 2 febbraio 2015

Tradotto "Schlump", il romanzo dimenticato sulla Prima guerra mondiale

Il soldato SchlumpLeggi anche qui per l'edizione tedesca


Hans Herbert Grimm: Il soldato Schlump, Neri Pozza, pagg. 256, euro 17

Risvolto

 Emil ha un diploma in tasca preso alla Realschule, una scuola costosa per il figlio di un modesto sarto come lui, ma allo scoppio della Grande Guerra è soltanto un piccolo apprendista in una tessitura. Lo chiamano tutti Schlump, che è come dire brutto mascalzone, dal giorno in cui, ragazzino, si è reso protagonista di una marachella al mercato.Schlump dovrebbe disegnare e creare modelli, ma anziché al lavoro pensa alle ragazze e alla guerra. Anzi, alle due cose messe insieme, poiché già si vede con l’uniforme grigia, ammirato dalle ragazze mentre va al fronte oppure sul campo di battaglia dove alcuni cadono e altri restano feriti o, a guerra vinta, in trionfo tra le donne che lanciano fiori dalle finestre mentre impazzano feste senza fine. Il 1 agosto 1915 prende la sua cassetta d’ordinanza e, dopo aver  salutato la madre piangente, si presenta fiero in caserma. Viene scaricato a Libercourt, in Francia, e da lì in marcia in paesi dove non vi sono giardini ben curati né frontoni a graticcio all’ombra dei tigli. Schlump, però, è orgoglioso del suo incarico, frutto della sua vaga conoscenza del francese: amministrare da solo tre villaggi. A Loffrande, il villaggio più grande, scopre che è davvero «un bel traguardo per un diciassettenne» comandare uomini anziani e giovani donne attraenti come Estelle, bionda con gli occhi azzurri e le guance arrossate; o come la bruna Suzanne, con i boccoli castani che le dondolano sulla fronte;  o la diafana Jeanne dalla chioma nera. Dimenticherebbe volentieri la guerra se i vetri alle finestre non vibrassero spesso per le cannonate del fronte vicino.Ma la guerra è lì a pochi passi e, per Schlump, viene subito l’ora di lasciare Loffrande e di raggiungere la trincea. Ed ecco il sibilo sinistro delle granate, gli angusti corridoi sferzati dalla pioggia e dal fango,  i lampi rossi che si accendono  sulle colline del nemico, le pallottole che fischia­no nelle orecchie come le rondini dopo un temporale…
Pubblicato per la prima volta nel 1928, bruciato dai nazisti nei roghi del 1933, ritrovato e riscoperto nel 2008, Il soldato Schlump  è una delle opere più intense scritte sulla Grande Guerra. «Un libro luminoso proveniente da tempi bui», come ha scritto Volker Weidermann, il suo scopritore.


La faccia «normale» della guerraC'è un altro grande libro, oltre quelli di Jünger, Remarque e Zweig, che racconta l'esperienza del fronte. QuestoStenio Solinas - il Giornale Lun, 02/02/2015

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