venerdì 26 giugno 2015
Joachim Bouvet: un gesuita in Cina nel XVII secolo
Joachim
Bouvet (1656-1722): L'imperatore della Cina, introduzione di Michela Catto, Guanda, pagg.174, euro 14
Risvolto
Il Portrait historique de l’empereur de la Chine, pubblicato per la
prima volta a Parigi nel 1697, è la biografia dell’imperatore cinese
Kangxi scritta dal gesuita-matematico Joachim Bouvet. Bouvet giunse in
Cina nel 1685 tra i componenti della cosiddetta missione dei
matematici del Re, la prima spedizione finanziata dal Re Sole e sotto
il patronage dell’Accademia Reale delle Scienze. Arrivato a Pechino,
il gesuita divenne il maestro di Kangxi, ed elaborò per il pubblico
europeo un ritratto dell’imperatore colto nella sua vita privata.
Attraverso continui parallelismi tra la corte cinese e Versailles,
Bouvet raccontò in toni apologetici una Cina molto diversa da quella
dispotica che avrebbero descritto gli illuministi. Il Portrait
historique, anche grazie all’interesse di Leibniz che lo tradusse in
latino, giocò un ruolo di primo piano nell’intenso dibattito sulla
natura dei riti cinesi che proprio in quegli anni era tornato di
grande attualità, e contribuì a difendere la validità della missione
cinese e la reputazione stessa della Compagnia di Gesù, dopo la
condanna della Sorbona di alcuni libri scritti da gesuiti. Il libro di
Bouvet – che presentiamo in questa nuova traduzione italiana, la prima
dopo il 1710 – restituisce insieme la civiltà cinese del XVII secolo,
la straordinaria avventura dei missionari gesuiti in Oriente e una
stagione in cui la monarchia francese si apriva verso il mondo.
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