domenica 25 ottobre 2015
Il Corriere dà conto del convegno su Marx ma è un conto... piuttosto interessato...
Spiace [SGA].
«... la libertà comunista e l’antropologia comunista concepita originariamente da Marx non possono non evidenziare un deficit teorico radicale rispetto a temi come quello dell’individuazione...»
Il convegno
I ritorni di Marx e la riscoperta (consapevole) nell’era della crisi
Corriere 24.10.15
«Con la crisi economica globale incominciata nel 2008, il vecchio Marx è
tornato di moda. La vendita dei suoi testi, gli studi del suo pensiero,
i convegni a lui dedicati si sono moltiplicati in tutto il mondo. Sono
nati movimenti che direttamente o indirettamente ripropongono analisi
classiste della società».
Aldo Tortorella, direttore di «Critica Marxista», ha aperto con questa
premessa giovedì 22 ottobre il convegno internazionale «I ritorni di
Marx», organizzato dalla rivista insieme con la Fondazione Luigi Longo
presieduta da Guido Ratti. I lavori, che si concludono stamattina, si
svolgono ad Alessandria, all’Hotel Diamante di Spinetta Marengo. Tra i
tanti «ritorni di Marx», sostiene Tortorella, «la riscoperta di oggi è
diversa da tutte le altre del secolo scorso. È una ripresa a occhi
aperti». Cioè dopo il crollo sovietico, il trionfo del neoliberismo e la
sua fine.
Molte le relazioni, tra cui quella di Stefano Petrucciani («Marx e la
critica del neoliberismo»), Emiliano Brancaccio («Centralizzazione del
capitale e internazionalismo del lavoro»), Enrico Donaggio («Ideologia e
nuovo spirito del capitalismo»), Lia Cigarini, della Libreria delle
Donne di Milano («Se Marx avesse capito») e Roberto Finelli («Mitologie e
deficit antropologici nel pensiero di Marx e dei marxismi»). Finelli ha
sostenuto che «la libertà comunista e l’antropologia comunista
concepita originariamente da Marx non possono non evidenziare un deficit
teorico radicale rispetto a temi come quello dell’individuazione e del
diritto di ognuno a star dentro di sé come a casa propria». Il limite è
nel vedere «l’individualità del singolo come luogo della regressione
privata, del disvalore».
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