sabato 7 novembre 2015

Napoleone e i libri

Ernesto Ferrero: Napoleone e i libri,  Henry Beyle 


Napoleone bibliofilo e (forse) editor 

7 nov 2015  Corriere della Sera Di Cristina Taglietti

La Piccola biblioteca degli oggetti letterari dell’editore Henry Beyle si è arricchita di un nuovo piccolo gioiello: Napoleone e i libri di Ernesto Ferrero. Lo scrittore torinese che a Napoleone ha dedicato N., il romanzo vincitore del premio Strega nel 2000, qui si diverte a raccontare un condottiero letterato, seguendo la suggestiva ipotesi, avanzata da Alberto Savinio e sviluppata da Leonardo Sciascia, per cui il giovane artigliere uscito dalla scuola militare di Brienne sarebbe diventato Napoleone il giorno in cui decise di rinunciare alle velleità letterarie, «consapevole che su quel fronte non sarebbe stato in grado di raggiungere la primazia cui aspirava». Bonaparte è un lettore forte, un libraio mancato, un bibliofilo appassionato, un costruttore di biblioteche, addirittura, scrive Ferrero «un uomo di editoria che sarebbe stato anche un ottimo redattore». Ed è l’autore del «primo bestseller moderno», Le Mémorial de Sainte-Hélène. 
Se il Napoleone ventenne si cimenta con drammi storici o dialoghetti filosofici sull’essenza dell’amore per sostenere che è nocivo alla società e «intralcia ad ogni passo il cammino della virtù», nel più lungo degli scritti giovanili, Clisson et Eugénie, prefigura il destino che lo attende, raccontando di un protagonista che «è nato per la guerra», ma è destinato a soffrire (e morire) per il tradimento dell’amata moglie. 
Prima di andare in esilio all’Elba Napoleone sceglie i 186 volumi che lo accompagneranno: Plutarco, Seneca, Tacito, Montaigne, le opere complete di Voltaire, e poi libri di scienza e tecniche applicate, trattati di astronomia e matematica, botanica. Un nucleo centrale proveniente da Fontainebleau che sarà integrato dalla biblioteca del Genio Militare di Portoferraio e con i volumi acquistati, con poca soddisfazione, presso il libraio Bartolucci di Livorno. Il Napoleone di Ferrero è anche, in un certo senso, un critico che ha una visione prescrittiva della letteratura: non il mondo com’è ma come dovrebbe essere.

Nessun commento: