lunedì 30 maggio 2016

Superstizione cattolica no, religione capitalistica sì: un esempio di ideologia neoliberale

Questo giornalista di Repubblica che di solito scrive articoli in cui giustifica gli interventi distruttivi del governo in materia di scuola e università in nome della modernizzazione e del "merito", considera la benedizione delle penne come un residuo di mentalità magico-arcaica e fondamentalistico-religiosa e fa di conseguenza il figo dalla mente moderna, aperta e sensibile al grido di dolore di chi ama la scienza ma vive purtroppo in questo paese di cattocomunisti retrogradi.
Niente ha però mi pare che abbia mai avuto da dire di fronte alla ben più clamorosa e pericolosa superstizione di chi crede negli economisti e nel Vangelo dei Mercati, a partire dai suoi datori di lavoro e dai suoi colleghi di redazione.

Ideologia e apologia diretta [SGA].

Il liceo fa benedire le penne “Preghiamo per la Maturità”
Iniziativa della preside ad Aversa: aspersione in aula magna per tutte le quinte classi

di Corrado Zunino Repubblica 30.5.16
ROMA. Con una circolare, la “193” firmata venerdì scorso, la preside del Liceo statale Nicolò Jommelli di Aversa, provincia di Caserta, ha comunicato che oggi a scuola si terrà il lunedì della supplica. In aula magna. Solo per le classi quinte. I ragazzi saranno accompagnati dagli insegnanti in servizio «per un momento di preghiera in preparazione dell’Esame di Stato». Non sarebbe meglio studiare? Anche durante quell’ora dedicata all’implorazione, vista la vicinanza della temuta Maturità?
«Nel corso della riunione sarà celebrata la cerimonia Benedizione delle penne», ricorda la dirigente scolastica della “Scuola all’avanguarda” (senza “i”, sulla homepage dell’istituto) costruita «per formare studenti al passo con i tempi».
La benedizione delle penne? Sembrava, fin qui, un rito affidato agli scongiuri dei maturandi. Un po’ come il sabba sulla spiaggia cento giorni prima dell’esame, l’Harlem shake nel corso principale, la carezza alla lucertolina in bronzo del Battistero di Pisa. La professoressa Rosa Celardo, che fin qui si era fatta notare per gli scontri con gli insegnanti più sindacalizzati e una multa da 15mila euro ricevuta dall’Asl locale per la scarsa pulizia del liceo multidisciplinare, è riuscita a rendere momento istituzionale anche la “Benedizione delle penne”, che consiste nell’aspersione di acqua santa da parte di un prete sopra le biro dei ragazzi librate al cielo.
Da anni gli studenti più superstiziosi sono usi salire al Santuario di Montenero, a Livorno, e lì «ascendere i gradini in ginocchio, saltellare per la piazzetta su una gamba tante volte quante il voto desiderato, tirare, girati di schiena, la monetina al di sopra dell’arco, accendere il cero e metterlo nella cappella della Madonna». Pellegrinaggi di maturandi — spesso rumorosi, affiancati a secchiate d’acqua e farina — si sono visti alla Madonna di Civitavecchia, a San Giovanni Rotondo, al Santuario di Santa Rita da Cascia. L’ultima volta, il 14 marzo, in diecimila sono saliti a San Gabriele dell’Addolorata, ai piedi del Gran Sasso. Una folla da concerto rock per la “benedizione delle penne 

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