sabato 15 ottobre 2016

Escono da Gallimard le lettere di François Mitterrand a Anne Pingeot e i diari


François Mitterrand: Lettres à Anne (1962-1995, Gallimard

Risvolto
En 1962, un homme politique français de quarante-six ans rencontre à Hossegor, chez ses parents, une jeune fille de dix-neuf ans. La première lettre qu'il lui adresse le 19 octobre 1962 sera suivie de mille deux cent dix-sept autres qui se déploieront, sans jamais perdre de leur intensité, jusqu'en 1995, à la veille de sa mort. 

Les lettres de celui qui fut deux fois président de la République nous dévoilent des aspects totalement inconnus d'un homme profondément secret que chacun croyait connaître. 
Deux lettres, parmi des centaines, témoignent de la constance de cet amour. 
15 novembre 1964 : « Je bénis, ma bien-aimée, ton visage où j'essaie de lire ce que sera ma vie. Je t'ai rencontrée et j'ai tout de suite deviné que j'allais partir pour un grand voyage. Là où je vais je sais au moins que tu seras toujours. Je bénis ce visage, ma lumière. Il n'y aura plus jamais de nuit absolue pour moi. La solitude de la mort sera moins solitude. Anne, mon amour.» 
Et la correspondance prend fin le 22 septembre 1995 : « Tu m'as toujours apporté plus. Tu as été ma chance de vie. Comment ne pas t'aimer davantage?»

       

François Mitterrand: Journal pour Anne – 1964-1970, Gallimard

Risvolto
Ce Journal a été composé patiemment pendant sept ans par François Mitterrand sur vingt-deux blocs de papier à lettres, qu'il remettait une fois terminés à son grand amour caché, Anne Pingeot. 

Ce sont plus de sept cents feuillets enluminés par des découpages de photographies, publicités, dessins et articles de journaux, entrelacés aux réflexions manuscrites de l'auteur. François Mitterrand s'y dévoile autant dans son amour pour Anne que dans sa lecture critique de la société qui l'entoure. 
Les juxtapositions sont passionnantes pour comprendre celui qui a eu toute sa vie la réputation d'être impénétrable. On voit d'abord ses stratégies pour parvenir à incarner peu à peu une gauche éparpillée qu'il va réussir à rassembler. On découvre qui il fréquente, ses futurs discours, ses entretiens donnés à la presse. Tous les documents sont soigneusement découpés et collés, agrémentés d'un commentaire. Le résultat est plastiquement fascinant, et on ne se lasse pas de feuilleter cet univers qui révèle un homme passionné par le visuel et plein d'humour. 
L'ensemble est l'un des documents les plus extraordinaires que l'on puisse donner à lire, d'une importance historique majeure. Jamais on n'avait pu connaître si intimement l'esprit de François Mitterrand ni, à vrai dire, celui d'aucun grand dirigeant du XXe siècle.


“Io e Mitterrand Il mio predatore mi stregò a 14 anni” 
Anne Pingeot, la “donna del mistero”, racconta in una intervista i segreti suoi e del presidente
ANAIS GINORI Rep 19 10 2016
PARIGI. – «Ho accettato l’inaccettabile», dice ora Anne Pingeot a proposito della sua lunga relazione clandestina con François Mitterrand. Parla per la prima volta la donna del mistero, rimasta nell’ombra per quarant’anni. «Non so perché parlare adesso, non so se faccio bene» confessa ancora Pingeot in una intervista radiofonica trasmessa a puntate da
France Culture per tutta la settimana, in occasione della pubblicazione della corrispondenza privata con il leader socialista. Un nuovo feuilleton che la Francia scopre con molta curiosità. «Mia madre è l’eroina di un film che nessuno vedrà mai», aveva detto Mazarine Pingeot. E invece cominciano a scorrere immagini, risuona una voce. Perché rompere adesso il silenzio? «Forse perché cerco di fare ordine nella mia vita», spiega l’ex conservatrice del museo d’Orsay, 73 anni, ricordando la sua famiglia patriarcale in cui «le donne dovevano essere sempre sottomesse, a tavola non si doveva mai parlare durante pranzi borghesi interminabili ». È grazie al padre, industriale di Clermont- Ferrand e amante del golf, che incontra per la prima volta Mitterrand nel 1957. Alla fine di una partita sotto la pioggia il futuro presidente viene invitato a casa Pingeot. Lei ha solo 14 anni, lui 23 di più. «Rivedo ancora la scena. Ne ho conservato un’impressione indelebile. In fondo – prosegue – senza il golf questa storia non sarebbe mai esistita». Qualche anno dopo si trasferisce a Parigi per studiare. Il “predatore”, così lo chiama, tende l’agguato alla ragazzina che passa le serate a giocare a bridge. Impossibile resistergli. «Era come Merlino l’incantatore con il suo flauto magico».
Pingeot non sa di essere condannata a vivere nell’ombra. «È difficile capire adesso, la nozione del tempo è diversa, anche delle comunicazioni» continua Pingeot per spiegare un segreto custodito così a lungo, comportamento forse incomprensibile oggi, in un’epoca in cui gli amori sono esibiti e un presidente si fa beccare in motorino mentre va dall’amante a pochi passi dall’Eliseo. Altra classe. «Era d’accordo per avere un figlio. Una follia, forse, ma aveva fatto una sorta di scommessa incredibile» ricorda Pingeot a proposito della nascita di Mazarine, nel 1974. «A quell’età non riflettevo, l’avrei seguito ovunque. Cos’è l’amore se non la sensazione di non sentirsi più soli? Per noi è stato così».
Mitterrand pensa anche alla sua candidatura all’Eliseo, un divorzio è impensabile. Nasconde a tutti la sua “Animour”, ma la protegge, vuole essere il suo “Pigmalione”, la segue negli studi, anche in Italia, e infine nella carriera nei musei. «Ricordo la prima volta da sola nel Louvre chiuso, tra tutti i capolavori solo per me. L’altra grande avventura della mia vita è stata la creazione del museo d’Orsay». Le foto di Mitterrand che inaugura la collezione artistica nell’ex stazione, lei davanti a lui con una sontuosa mantella rossa, sono state ripubblicate in questi giorni. Una relazione scandita da migliaia di lettere che Pingeot ha conservato in scatole di cartone. «Sapeva che non buttavo mai via niente. Ma sarebbe stato d’accordo per la pubblicazione postuma? Non so. Me lo domando ancora ».


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