giovedì 23 marzo 2017
Da otto secoli?
Nel
testo, di John Lloyd, si fa riferimento unicamente al processo
rivoluzionario del Seicento. Immagino perciò che il titolista abbia
semplicemente sbagliato a fare di conto.
Tuttavia è stato fortunato, perché Repubblica si potrebbe appunto appigliare
alla duecentesca Magna Charta. Sotto questo aspetto, questo titolo è
interessante e significativo perché rientra nel clima culturale di
naturalizzazione postmoderna delle strutture politiche capitalistiche,
ovvero nella spontanea costruzione ideologica di un liberalismo ideale
eterno che - in questa continua riscrittura della storia secondo i
rapporti di forza di classe del momento - viene fatto coincidere tout
court con la "democrazia". Mentre non solo non c'entrava nulla, ma la
stessa "democrazia", in quanto democrazia Herrenvolk, è stata prima
della seconda metà del Novecento una cosa completamente diversa da
quella "democrazia moderna" che per noi oggi è l'unica forma di
democrazia compiuta e degna di questo nome. Nella
percezione oggi dominante, del resto, non sussiste nessuna contraddizione tra
l'aver avuto un impero coloniale, oppure nell'essere uno Stato razziale,
e nel definirsi simultaneamente "democrazia". Anche sotto questo
aspetto siamo tornati assai indietro. [SGA].
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