mercoledì 21 giugno 2017

La canzone di protesta nella storia d'Italia: un altro studio antropologico





1 commento:

Mario Galati ha detto...

Ma quando mai Gramsci ha definito il folclore in termini di contrapposizione alla cultura ufficiale dominante? È la stessa tesi dei cultural studies sul folclore come controegemonia? Ma è infondata. Gramsci sottolineava il carattere incoerente, asistematico, sincretico della cultura popolare, nella quale si inseriscono pure i cascami della cultura ufficiale. Non mi sembra che considerasse decisivi gli elementi di contrapposizione e di protesta presenti. Forse l'equivoco nasce dall'assumere come cultura popolare soltanto la parte più politicizzata o legata al movimento dei lavoratori. Forse C'è un po' di romanticismo e di schematismo in certe concezioni.