sabato 1 luglio 2017
Dal materialismo storico al cospirazionismo astorico: il sottoprodotto "populista" della critica foucaultiana del potere
Risvolto
Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che
viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del
nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la
verità.
Basta grattare sotto la superficie: l’omicidio di Kennedy, i
vaccini, l’11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l’uomo sulla Luna,
Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo
Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, i rettiliani...
Ovunque si guardi è evidente che c’è un piano colossale per manipolarci.
Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e,
soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante
persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie
speculazioni?
Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la
«mentalità complottista», analizza in questo libro, accattivante,
ironico, e anche un po’ inquietante, i motivi per cui le nostre menti ci
inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e,
soprattutto, in nessun modo provabili. Il fatto è che queste storie si
adeguano perfettamente a certi circuiti mentali che – volenti o nolenti
– tutti noi ci portiamo dentro, confortando le nostre paure più
profonde, i nostri desideri più nascosti e il nostro stesso modo di
interpretare il mondo.
La psicologia del complotto è affascinante e
svela molto su noi stessi e su come sono costruite le nostre menti. I
complottismi non sono aberrazioni psichiche di pericolosi sociopatici,
sono il prodotto del funzionamento del nostro cervello e la radice
stessa del verbo «credere». Magari saranno in pochi a credere che il
presidente degli Stati Uniti sia un mutaforma rettiliano (ma certamente
sono più di quanti vorremmo che fossero!), ma sono ancora milioni (e
continuano a crescere) coloro che credono alla correlazione tra autismo e
vaccini (è dimostrato chiaramente che non ci sia, tanto per essere
chiari).
Dopo aver letto Menti sospettose saremo sorpresi nel
riconoscere come sia facile cedere alla narrazione complottista ma
avremo ben chiaro come sia possibile sfuggirvi. È vero che i complotti
nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e
fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo
scoprire che i complottisti siamo noi.
Se i fanatici del sospetto sono considerati degli svitati, Rob Brotherton dimostra in un libro che questa mentalità riguarda tutti
Avvenire Damiano Palano venerdì 30 giugno 2017
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento