sabato 17 febbraio 2018

Un omaggio poco riuscito

Gli attori erano quello che erano e a parte il romanesco di ordinanza sopperivano alla mancanza dei fondamentali confondendo recitazione con camuffamento mimetico, ma è normale perché in Italia questo passa il convento.

Il problema principale era invece la sceneggiatura, nella quale non esiste nessun rapporto tra vita, società e musica.

La musica appariva come una cosa a parte, che spuntava non si sa e senza necessità alcuna come dalle pause della vita tutta privata di un uomo che avrebbe potuto vivere ovunque e in qualunque epoca.

Dov'erano il dolore, la compassione, la libertà, a parte la caricatura di due puttane? Dov'era il mondo, a parte l oleografia di una Genova e di una Sardegna di maniera? Dov'era la politica, a parte due imbarazzanti frasi fatte pronunciate da uno che fa la figura del poveretto la cui vita ruota tutta attorno alla bottiglia di Johnny Walker? Perché scriveva quelle canzoni, anzi perché scriveva canzoni?

Il giudizio estetico non coincide con i gusti soggettivi. Il film faceva abbastanza cacare e si sopportava solo nell'attesa di sentire due canzoni. No, non è stato un omaggio riuscito. Qui sotto alcune opportune considerazioni di Giovanni Bronzino, che ringrazio [SGA].
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Giovanni Bronzino
Questa di Dori Ghezzi è la storia vera…

La miniserie “Fabrizio De André principe libero” ha ingiustamente deluso tanti per un banale equivoco. Molti avevano capito che si trattava di un film biografico su De André, invece era un film su come Dori Ghezzi ha trovato marito.
Diviso in due parti, nella prima viene narrato perché De André non riusciva a legare con Dori Ghezzi...

Leggi tutto su Che facciamo?

1 commento:

Mario Galati ha detto...

De Andrè avrebbe preso a calci nel sedere il 99% di tutti i suoi dichiarati estimatori post mortem, soprattutto se con pretese intellettuali e umanitarie. Non ho visto e non ho nessuna intenzione di vedere il film, ma non credo che sia stato evocato il De Andrè de "La domenica delle salme", cioè, quello che avrebbe preso a calci nel sedere questa plebaglia politically correct.