sabato 29 maggio 2021

La sinistra liberale verso il suicidio per moralismo


A questo ci porterà l'idiozia suicida di tanta sinistra moralista.

Presto ogni nostra parola e ogni gesto verranno passati al microscopio e utilizzati contro di noi, indipendentemente dal fatto che avvengano in un contesto pubblico o privato e indipendentemente dalla cornice ideologica di riferimento e dal suo valore reale.

Non ci voleva il genio della lampada: sbagliato di per sé, quel dispositivo di neutralizzazione che è stato messo in piedi contro le destre, in una situazione di rapporti di forza sfavorevoli lavora prevalentemente contro le istanze progressiste.

Chi pensa di colpire l'avversario suscitando indignazione, sollevando polveroni sui social e appellandosi alle iniziative giudiziarie e alle punizioni esemplari, chi immagina un mondo sterilizzato dal conflitto e dall'imperfezione, finirà prima o poi seppellito sotto i propri stessi proclami.

Il nemico si sconfigge diventando più forti di lui, se ne siamo capaci, non chiamando la polizia del decoro.

E' necessaria e urgente una critica storico-materialistica del moralismo liberale che respinga il politicamente corretto ma che tenga insieme emancipazione collettiva e diritti individuali, sfuggendo alla censura senza però cadere nel socialsciovinismo e nel rozzobrunismo.

Il problema è, come sempre, la nostra totale mancanza di autonomia. Siamo stritolati tra Michela Murgia e Marco Rizzo [SGA].

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