Nonostante - ho l'impressione - tutti lo sappiano, viene però sempre preso molto sul serio nell'Accademia, perché
ha il fisico del ruolo e perché ha ideato una sua variante del gergo
heideggeriano: riesce ormai a inserire parole ieraticamente ma
inutilmente corsive anche quando parla, con almeno tre corsivi per
frase.
E' uno stile molto caro alle legioni di cacciari di provincia
sparse nel nostro paese: costoro vi identificano lo stile del Filosofo
tout court e lo imitano con effetti a volte paradossalmente
migliorativi. L'autorità del Padre cola così per tanti rivoli sul capo
dei suoi numerosi Figli; che ne fanno sfoggio, compiaciuti, durante gli
aperitivi o le cene a km 0, riuscendo talvolta anche a rimorchiare.
L'uomo che dall'alto del patrimonio di famiglia era stato la punta di
lancia di "Contropiano" (quello operaista, non quello attuale) è però
ancora più ascoltato quando recita la sua parte migliore, cioè la parte
del personaggio televisivo: non solo perché è professore e ha le scuole
ma perché - a differenza del povero sen. prof. Mario Tronti - possiede
anche il carisma del cinico spocchioso, che buca lo schermo quando la
butta in rissa (spesso), solleva l'audience e facilita l'identificazione
dei fan di Massimo D'Alema.
Cosa pensate che significhi, poi, quella luce negli occhi di Lilli Gruber?
L'altra sera questo ex assiduo frequentatore del Maurizio Costanzo Show -
attualmente entusiasta di Renzi come poco prima lo era stato di Letta e
di Monti e su su fino a De Michelis: chi l'avrebbe mai detto? - ha
sostenuto che non esiste la scuola privata, perché anche gli esamifici e
le scuole dei preti sono scuole pubbliche. E lo stesso vale in effetti
anche per gli ospedali e per ogni cosa che il buon Dio manda in terra.
Nel far ciò, per dare un minimo di palusibilità alla cazzata che stava
dicendo, ha anche usurpato la frase di Deng sul colore del gatto senza
perciò mettersi a ridere.
Non c'era bisogno di studiare tanto,
né di scrivere Krisis, né di frequentare Gianfranco Miglio. Berlusconi
lo dice da una vita e Mariastella Gelmini e Mara Carfagna lo hanno
imparato in appena 5 minuti [SGA].
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