martedì 11 novembre 2014
Kazzenger conquista l'accademia. Cristo sposò Maddalena ma nessuna conferma sul ruolo di Togliatti nella strage degli innocenti
Simcha Jacobovici e Barrie Wilson: The Lost Gospel: Decoding the Ancient Text that Reveals Jesus' Marriage to Mary the Magdalene, Pegasus
Risvolto
The Dead Sea Scrolls, the Gnostic writings and now The Lost Gospel,
a newly decoded manuscript that uncovers groundbreaking revelations
about the life and times of Jesus of Nazareth - a startling follow-up to
the New York Times bestseller The Jesus Family Tomb.
Waiting
to be rediscovered in the British Library is an ancient manuscript of
the early Church, copied by an anonymous monk. The manuscript is at
least 1,450 years old, possibly dating to the first century i.e., Jesus’
lifetime. And now, The Lost Gospel provides the first ever
translation from Syriac into English of this unique document that tells
the inside story of Jesus’ social, family and political life.
The Lost Gospel
takes the reader on an unparalleled historical adventure through a
paradigm shifting manuscript. What the authors eventually discover is as
astounding as it is surprising: the confirmation of Jesus’ marriage to
Mary Magdalene; the names of their two children; the towering presence
of Mary Magdalene; a previously unknown plot on Jesus’ life, 13 years
prior to the crucifixion; an assassination attempt against Mary
Magdalene and their children; Jesus’ connection to political figures at
the highest level of the Roman Empire; and a religious movement that
antedates that of Paul—the Church of Mary Magdalene. Part historical
detective story, part modern adventure The Lost Gospel reveals secrets that have been hiding in plain sight for millennia.
E Gesù sposò Maddalena
Non è Dan Brown ma un codice del 570 d.C. Scritto in siriaco su pergamena sarà presentato domani alla British Library
di Vittorio Sabadin La Stampa 11.11.14
Un
altro tassello fortifica la ancora traballante tesi che Maria Maddalena
fosse la moglie di Gesù e la madre dei suoi figli. Un libro scritto nel
570 in siriaco su pergamena, e ora custodito alla British Library,
racconta una storia diversa da quella dei quattro Vangeli canonici,
molto più vicina - come si è affrettata a ironizzare la Chiesa
d’Inghilterra - al Codice da Vinci di Dan Brown. Ma il numero di antichi
documenti che conferma questa tesi continua a crescere, e decine di
seri studiosi vi si stanno dedicando senza pregiudizi. Domani la stessa
British Library terrà una conferenza stampa, e si conosceranno altri
dettagli.
Il libro proviene da un monastero egizio ed era stato
acquistato nel 1847 dal British Museum. Probabilmente si tratta di una
traduzione dall’aramaico di un testo più antico. Redatto in 29 capitoli,
racconta la storia di Joseph, un giovane molto noto all’epoca,
conosciuto dall’imperatore Tiberio e dal faraone d’Egitto (forse
Natakamani), che lo considerava figlio di Dio. A 20 anni Joseph va in
sposo ad Aseneth, che gli dà due figli: Manasseh ed Ephraim. Simcha
Jacobovici, giornalista investigativo israeliano che scrive anche sul
New York Times, e Barrie Wilson, professore di ricerche religiose a
Toronto, hanno studiato per sei anni il manoscritto e raccolto le loro
deduzioni nel libro The Lost Gospel, il vangelo perduto.
In una
delle prime pagine dell’antico testo il misterioso autore avverte che
tutto quello che segue è scritto in un codice che va interpretato. I
riferimenti cristiani contenuti nelle pagine sarebbero però così tanti
che non è necessario essere Robert Langdon per capire che i nomi di
Joseph e Aseneth nascondono quelli di Gesù e Maria Maddalena. Nel testo
si narra che alla donna, dopo la morte del marito, viene somministrata
l’eucarestia, «il pane e il calice della vita». Gli unici quattro
Vangeli autorizzati dalla Chiesa dopo le riforme di Costantino non
raccontano nulla della vita di Gesù tra la sua infanzia e l’età matura,
un periodo nel quale, per un «rabbi», sarebbe stato obbligatorio
sposarsi. Ma la storia di Joseph e Aseneth sarebbe raccontata anche in
altri manoscritti, sopravvissuti alla sistematica distruzione dei
Vangeli apocrifi solo grazie al fatto che celavano la vera identità dei
due sposi. Anche il testo della British Library non sembra però sfuggito
alla censura: alcune pagine sono state vistosamente strappate via.
Due
anni fa la docente di Harvard Karen L. King aveva annunciato la
scoperta di un frammento di papiro in copto di uno di questi testi
perduti, nel quale si legge: «E Gesù disse loro: mia moglie…». Ma
secondo Jacobovici e Wilson basta anche solo scorrere i Vangeli di
Marco, Luca, Matteo e Giovanni per convincersi che Maddalena aveva un
ruolo di primissimo piano accanto a Gesù. Assiste alla crocifissione,
alla sepoltura e alla scoperta della tomba vuota. Lava il corpo del
Cristo, cosa consentita solo alle mogli o ad altri uomini, ed è la prima
persona alla quale Gesù si rivolge dopo la resurrezione.
Il
sentimento popolare, soprattutto in Francia, non ha avuto bisogno di
aspettare Dan Brown per venerare Maria di Magdala come la seconda donna
più importante del Cristianesimo dopo la Vergine Maria, nonostante papa
Gregorio Magno l’avesse bollata nel 590 come una prostituta, commettendo
un vistoso errore - forse meditato e voluto - di interpretazione dei
testi canonici. Per secoli è stata ritratta dai grandi maestri, da
Tiziano a Caravaggio a Canova, come una penitente afflitta dai suoi
peccati: che sia stata o no la moglie di Gesù, era un destino che non
meritava.
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