intervista di Olivier Mazerolle e altri Repubblica 8.12.15
Marine Le Pen, quali sono i vostri obbiettivi per il secondo turno?
«Sei regioni su 12 e nella settima siamo in parità, perché in Normandia
credo che ci separi una differenza dello 0,2%. Questo dimostra una
crescita incredibile per il Front national, ma bisogna fare anche altre
osservazioni. Innanzitutto il risultato molto modesto dell’Ump, che
Sarkozy diceva capace di riprendere le forze sotto la sua direzione, ma
non è stato così. Quanto al Partito socialista, un vero e proprio
crollo, seguito da una specie di suicidio collettivo».
Quali sono i vostri obbiettivi per il secondo turno?
«Il nostro obbiettivo è vincere e ottenere il più alto numero di
regioni. Vogliamo poter dimostrare che l’indebitamento, i continui
aumenti delle tasse, l’assenza di sostegno alle piccolissime, piccole e
medie imprese non sono delle fatalità ma delle scelte politiche adottate
dall’Ump e dal Partito Socialista che hanno contribuito a creare la
situazione drammatica che sta vivendo oggi il paese».
Lei ha un tono meno trionfalistico di quanto ci si sarebbe potuti
aspettare tenendo conto dei risultati. Significa che non si fida?
«La chiave delle elezioni è nelle mani degli elettori. Il risultato
incredibile del Front national è la rivolta del popolo contro le élite.
Il popolo non sopporta più il disprezzo in cui è tenuto da anni da una
classe politica che cura i propri interessi e non difende in nessun modo
gli interessi della popolazione. Questa popolazione, e quella che si è
astenuta, può decidere di mobilitarsi, almeno per il secondo turno per
un reale cambiamento nelle regioni».
Ieri sera Jean-Marie Le Pen ha detto: “Attenzione al secondo turno!”. Vi siete parlati?
«Non rispondo più a questo genere di domande».
E perché?
«Ma insomma, Jean-Marie Le Pen non è più nel Front national, l’ho detto
nella maniera più chiara possibile, e non commento più né le
affermazioni né le azioni di Jean-Marie Le Pen. Ha altre domande? ».
Sì. Lei afferma che il Front national è l’unico in grado di assicurare
l’unità nazionale, ma è il partito che più divide i Francesi: o si è
radicalmente a favore del Front national o si è radicalmente contro.
«Che cosa c’è di estremo nel fatto di dire che bisogna fermare
l’immigrazione quando non abbiamo neanche i mezzi per accogliere questa
gente, che cosa c’è di estremo nel dire che bisogna smettere di
sostenere ininterrottamente i grossi gruppi finanziari per aiutare le
piccole e le microimprese, che cosa c’è di estremo? Vede bene che queste
argomentazioni sono argomentazioni che mirano soltanto a difendere i
loro interessi di casta».
Ma non avete ancora convinto tutti. Sos Racisme, ma anche il Crif che
rappresenta gli ebrei di Francia, ha lanciato un appello a fare
opposizione al Front national.
«Queste strutture sono sempre dalla parte del potere in carica. A ogni
elezione se ne escono con queste cose per aiutare il potere a conservare
il posto mentre la disoccupazione esplode, la povertà esplode, mentre
il nostro paese è in una situazione drammatica per quanto riguarda il
debito pubblico e di creazione di ricchezza, mentre la concorrenza
internazionale sleale fa dei danni spaventosi».
Al secondo turno bisogna riunire i francesi. Come è possibile farlo
quando qualcuno come sua nipote dice che i musulmani non possono avere
lo stesso rango dei cristiani o che bisogna tagliare i fondi per la
pianificazione famigliare?
«Non è quello che ha detto mia nipote, lei lo sa bene. Tutta questa
esagerazione contro il Front national non ha impedito che si
realizzassero questi risultati. Non ci sono stati grossi balzi in avanti
bensì un movimento che si struttura, che guadagna progressivamente la
fiducia dei francesi, elezione dopo elezione. Abbiamo raggiunto il 25%
alle europee, il 26 e qualcosa alle cantonali, e oggi abbiamo ottenuto
un risultato storico ma non c’è ancora una vittoria».
(Copyright Rtl France)
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