mercoledì 25 ottobre 2017
Simmel e la filosofia della cultura: uno studio
Antonio De Simone: La via dell’anima. Simmel e la filosofia della cultura, Meltemi, 216 pp., € 20 euro
Risvolto
Definito da Friedrich H. Tenbruck come “‘doctor utriusque’ della
realtà”, Georg Simmel è unanimemente considerato nella contemporaneità
uno dei crocevia obbligati di riferimento per lo studio del ruolo della cultura nell’azione umana, non solo per il rapporto che intrattiene con la struttura sociale ma anche per la comprensione delle forme della vita individuale. Simmel, in modo singolare, come ha detto Jürgen Habermas, si presenta a noi come Zeitdiagnostiker,
“diagnostico dell’epoca” moderna, ovvero come “il critico della
cultura” che ci è “nel contempo vicino e distante”. Nella sua opera il
filosofo di Berlino ha sviluppato un’originale e complessa filosofia della cultura che poggia su una diagnosi del conflitto della cultura moderna tutto esemplato, nella matrice ontologica che pervade l’inquieto vincolo dell’umano, sulla tragica e lacerante contraddizione (non mediabile) che segna, nel suo fluire dinamico, la Vita nella lotta contro le Forme che ineludibilmente la oggettivano, la manifestano e la cosalizzano. La separazione tra soggettivo e oggettivo segna alternativamente la ‘crisi’, la ‘tragedia’ o la ‘patologia’ della cultura nel conflitto della modernità,
le cui propaggini si riflettono in modo vistoso anche nel mondo globale
contemporaneo dominato dalla frammentazione e nel quale è difficile
erogare un surplus di senso e di significato che sappia eliminare la
frequente denutrizione intellettuale e affettiva degli individui. Un
mondo nel quale, come diceva paradossalmente Simmel, “tutto è
interessante, nulla è più significativo”. Un siècle après, come sostiene Antonio De Simone in La via dell’anima,
la diagnosi simmeliana e la sua filosofia della cultura permangono,
intempestivamente, ancora in tutta la loro problematica e cogente
‘attualità’.
Antonio De Simone è professore di Storia della
filosofia e Filosofia della cultura nell’Università di Urbino. Tra i
volumi che più hanno segnato la sua ampia opera filosofica ricordiamo: Lukács e Simmel (1985); Tradizione e modernità (1993²); Dalla metafora alla storia (1995); Tra Gadamer e Kant (1996); Senso e razionalità (1999); Habermas (1999²); Georg Simmel (2002); Filosofia dell’arte (2002); L’Io ulteriore (2005²); Oltre il disincanto (2006); L’ineffabile chiasmo (2007); Intersoggettività e norma (2008); L’inquieto vincolo dell’umano (2010); Passaggio per Francoforte (2010); Dislocazioni del politico (2011²); Conflitto e socialità (2011); Leggere Canetti (2011); Il soggetto e la sovranità (2012); Alchimia del segno (2013); Machiavelli (2013); L’arte del conflitto (2014); Il ponte sul grande abisso (2015); L’Io reciproco (2016); Intervista a Machiavelli
(2016). Nel 2013-14, con l’Abilitazione Scientifica Nazionale, ha
ottenuto l’idoneità a professore ordinario di Storia della filosofia e
Filosofia politica.
Foglio Davide D'Alessandro 24 10 2017
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