sabato 7 dicembre 2013

L'insorgenza reazionaria che nella disperazione odierna passa per essere la figura futuribile della liberazione


"Eventi come il sollevamento popolare contro il muro di Berlino..."???
Temo che il recensore, nel ricondurre questa faccenda alla polemica tra anarchici e comunisti, minimizzi parecchio la portata di questo fenomeno [SGA].

Gianluca Solla: Memoria dei senzanome. Breve storia dell'infimo e dell'infame, Ombre Corte



Risvolto

Ci sono storie che appaiono all'improvviso, per riconsegnarsi subito dopo alla latenza da cui sono emerse. Sono storie di vite sommerse, di naufragi, e di tutti quegli squarci che si aprono sul volto di un'epoca. Eventi come il sollevamento popolare contro il muro di Berlino o le rivolte nelle periferie di tutto il mondo mantengono, da qualsiasi parte li si guardi, un carattere sfuggente, inafferrabile. Per quanto possano apparire inesistenti e marginali, per quanto la loro istanza possa sembrare residuale o risolversi in una sconfitta, sono proprio eventi di questo tipo a costituire la condizione fondamentale del nostro stare in comune. In loro parla quanto una società cancella abitualmente dal proprio orizzonte, sottraendo così alle vite lo spazio a loro disposizione: parlano la disfatta e il contrattempo, le rivolte minori e le resistenze anonime, e parlano come una risorsa, forse l'unica che sia rimasta. Una memoria dei senzanome s'incarica di riscoprire questo spazio che ci è stato sottratto e i modi della sua invenzione. La sua è una lingua intessuta dell'urgenza del tempo. Per oscura che sia la sua forza di contestazione, di rifiuto o di dissidenza, essa testimonia di un'emergenza in atto. Che siano popoli o singoli a incaricarsene, è la loro esperienza di libertà a segnare il tempo. Ciò che in ogni singola vita resta senzanome, costella il presente e preannuncia un avvenire incerto e insieme prossimo.



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