lunedì 30 maggio 2016
Castronovo sul metodo della storiografia
La trama spessa dell’analisi storica
Nessun principio di razionalità assoluta e tantomeno qualsiasi genere
di determinismo possono fornire una spiegazione valida ed esauriente
dell’itinerario dell’umanità
di Valerio Castronovo Il Sole 29.5.16
Nessun principio di razionalità assoluta e tantomeno qualsiasi genere di
determinismo possono fornire una spiegazione valida ed esauriente
dell’itinerario dell’umanità. Le istituzioni politiche e quelle civili,
le culture e le loro espressioni, le strutture economiche e quelle
sociali non si sono avvicendate secondo una filiazione meccanica lungo
una sequenza lineare nell’ambito di un percorso univoco e rettilineo, ma
al contrario lungo tracciati diversi e ramificati, discontinui e con
risvolti ambivalenti.
Proprio per questo, la storia è una disciplina la cui ragion d’essere
non consiste solo nella conservazione della memoria del passato, ma
nella riflessione e nell’educazione all’esercizio critico: a valutare la
realtà e i retaggi di una determinata epoca nella loro effettiva
concretezza, senza codici ideologici precostituiti né maneggevoli schemi
esplicativi. Solo così la conoscenza storica, oltre a farci comprendere
da dove veniamo, ci può essere di aiuto anche per capire meglio il
mondo in cui viviamo e a intravedere ciò che potrebbe attenderci in un
prossimo futuro.
È dunque un “mondo al plurale” lo scenario dell’analisi storica. Poiché
la storia dell’umanità è una trama spessa e cangiante composta da un
gran numero di fili, che è stata tessuta o ricucita da tante mani, sotto
più cieli e a diverse latitudini, con disegni e propositi differenti,
quando non del tutto opposti l’un l’altro.
Per orientarsi in questa sorta di labirinto, sono essenziali due
concetti-chiave, come quelli di “complessità” e di “globalità”, in
quanto consentono di intrecciare l’analisi dei fattori e degli eventi
che hanno contrassegnato con una loro impronta le diverse epoche e
comunità, con la descrizione del lento fluire delle strutture materiali e
dei modi di vita, dei costumi e dei sistemi di valori, degli assetti
demografici e delle pratiche del vissuto quotidiano.
In tal modo è possibile rendersi conto sia di determinati “momenti di
svolta” sia delle “onde lunghe” della storia, di talune costanti e
tendenze di fondo. E ciò in una visione d’insieme che abbracci l’Europa e
gli altri continenti nelle loro specifiche identità e nelle loro
diverse connessioni. Una storia che oggi, in un mondo sempre più
caratterizzato da una rete di reciproche interdipendenze fra le sue
varie parti e le sue diverse genti, è tanto più indispensabile conoscere
fin dalle sue origini.
Ogni epoca storica (dal Medioevo all’età moderna, a quella
contemporanea) ha naturalmente una sua specifica fisionomia, dei propri
tratti distintivi che la differenziano dalle altre.
Ciò che le caratterizza è innanzitutto quanto attiene alle vicende e ai
protagonisti di quella che si usa definire la “grande storia”, in quanto
ha concorso a generare i più rilevanti mutamenti di scenario e di
prospettiva: le ideologie politiche e le lotte di potere, le decisioni
di sovrani e di governanti, le guerre fra le nazioni e le controversie
religiose, le dispute territoriali e quelle interetniche, l’operato
delle istituzioni pubbliche e delle autorità ecclesiastiche, le
competizioni economiche e d’interesse. Insomma, tutto ciò che è volontà e
iniziativa, responsabilità e costruzione, dei singoli attori e dei
diversi congegni di cui s’avvalgono.
Ma una storia dell’umanità “al plurale” comporta anche una ricognizione
dei molteplici aspetti dell’esistenza quotidiana delle generazioni
susseguitesi nel corso del tempo, delle loro condizioni di vita e delle
strutture familiari e di parentela, dei rapporti fra uomo e donna, degli
abiti mentali e dell’immaginario collettivo, delle credenze popolari,
dell’intreccio fra sacro e profano e della sensibilità religiosa, delle
usanze e delle feste rituali, delle speranze e delle paure, di certi
ricorrenti istinti e pregiudizi.
Naturalmente, non può mancare, in un profilo complessivo dell’evoluzione
storica, una particolare attenzione a quanto è stato il frutto precipuo
del progresso culturale e del sapere scientifico, delle teorie di
filosofi e pensatori, delle concezioni di esponenti del mondo laico e di
quello ecclesiastico, delle scoperte degli scienziati e del talento dei
tecnici, nonché dei rapporti dell’uomo con l’universo e con la natura.
Una prospettiva “al plurale”, comprensiva anche delle dinamiche
dell’economia, delle sue diverse congiunture e linee di tendenza, è
tanto più indispensabile per mettere a fuoco l’età contemporanea, il
Novecento, a cui è intimamente connesso, per vari aspetti e retaggi,
l’universo in cui ci troviamo a vivere. Poiché si è trattato di un
secolo che ha visto avvicendarsi due guerre mondiali e l’avvento di due
ideologie totalitarie, come il nazismo e il comunismo, che, mosse
dall’idea palingenetica di plasmare le coscienze e di cambiare il mondo,
hanno coinvolto milioni di uomini e generato, da un lato, il genocidio
di sei milioni di ebrei per mano del regime hitleriano e dall’altro, la
tragica sorte di una moltitudine di deportati nei gulag staliniani; ma
anche l’eccidio in massa di armeni nell’Impero ottomano e la
persecuzione sistematica dei curdi in Turchia e in vari Paesi del Medio
Oriente; nonché l’annientamento di Hiroshima e Nagasaki sotto le bombe
atomiche americane.
Il Novecento è stato però anche un secolo che ha visto, insieme al
disfacimento dei vecchi edifici imperiali in tre quarti del globo, il
progressivo allargamento delle frontiere della democrazia, dopo lo
scontro politico-ideologico fra Est e Ovest prolungatosi sin quasi alle
soglie del Duemila; nonché una serie ininterrotta di mutamenti nella
vita sociale e nelle istituzioni pubbliche, nello status civile e
giuridico delle donne, nella condizione dei giovani, nei costumi e nei
comportamenti collettivi; come pure una sequenza di profonde
trasformazioni economiche, di una rivoluzione tecnologica come quella
informatica, di grandi progressi sulla medicina, di un allungamento
delle speranze di vita, di eccezionali scoperte scientifiche e di
eclatanti esplorazioni spaziali.
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