sabato 2 aprile 2022

La Terza guerra dell'oppio avanza

 























La Terza Guerra dell'oppio avanza
2 4 2022

Guerra difensiva e resistenza ucraina o guerra imperialista globale di lunga durata?
Questa non è una guerra difensiva e non si svolge solo in Ucraina. È la guerra - già in corso dal 1990, in atto su un teatro globale e dall'andamento a tappe - degli Stati Uniti contro la Russia ma anche contro l'Europa e contro lo stesso genere umano. È una guerra che si inscrive in un progetto di ricolonizzazione del mondo e di rilancio dell'imperialismo americano. E' la guerra che non si ferma davanti a niente e che mette in conto il ricorso alle armi atomiche. Ed è la guerra che precede e prepara (anche sul piano della dottrina strategica e della messa a punto della propaganda domestica) quella contro la Cina, che avverrà con il pretesto di Taiwan o dei diritti umani nello Xingjang. E' dunque una sorta di Guerra dell'oppio postmoderna, che vede l'Occidente coalizzato per imporre la "libertà" di commerciare le proprie merci ai prezzi fissati e lo sfruttamento del resto del mondo.
A questa guerra i governanti dell'Ucraina si sono prestati - e del resto sono stati messi là e armati preventivamente fino ai denti proprio a tale scopo - consapevoli che questo sacrificio guadagnerà a loro il Nobel e al loro paese la cooptazione in Occidente, tra le democrazie liberali, tra i popoli bianchi.
La popolazione ucraina ne fa le spese in maniera più tragica e diretta, quella europea ne fa le spese in maniera più indiretta, svenandosi per finanziare il conflitto e la ripresa negli USA.
Gli americani, che sono protetti dall'oceano e hanno tutto da guadagnare, faranno ogni cosa che è in loro potere per prolungarla il più possibile, martellando con la storia della lotta del bene contro il male, delle democrazie e della libertà contro gli autoritarismi.
In realtà, ogni paragone tra questa guerra e la Seconda guerra mondiale, nella quale la posta in gioco era invece esattamente opposta, e cioé sventare il progetto coloniale dell'Asse, è sbagliato.
Ogni osceno paragone tra ciò che avviene in Ucraina e la Resistenza partigiana è un'offesa alla guerra di liberazione degli italiani e degli europei dal nazifascismo.


I rampellini
31 3 2022

Quando l'ideologia dominante è rappresentata da funzionari salariati Nato-Confindustria del calibro assai inconsistente di Rampini, Gramellini, Damilano o Rangeri - e quando la critica dell'ideologia dominante è rappresentata da facili sparring partner destrorsi che sono più che altro punching ball invitati nel ruolo del mostro, come Orsini, Zhok, il Conte Dracula o ancora peggio Grimaldi - dobbiamo riconoscere che è solo ed esclusivamente colpa nostra. Tanto più che anche i mentecatti, in 20 anni di rivoluzione digitale, sono riusciti a costruirsi un circuito di media.
Solo la sinistra non ha voce, perché non ha saputo darsi voce dopo averla persa.
Manca e mancherà una centrale di informazione e cultura seria e professionale, in grado di sfidare in mare aperto gli organi della propaganda.

Dibattito
29 3 2022

In Italia, il dibattito sulla guerra si svolge per lo più tra coloro che sostengono la Nato e coloro che criticano la Nato perché è troppo buona.


Trump meglio di Biden? La nostalgia delle canaglie
27 3 2022

La confusione è tale che nella comprensibile pulsione di sfogare le proprie frustrazioni contro i democratici statunitensi e la persona di Biden, il quale a sua volta si sfoga contro la Russia eterna e la persona di Putin, molti anche a sinistra arrivano a esaltare o rivalutare il protezionismo, la persona di Trump e le sue politiche "pacifiste", Jack Angeli compreso.
Speriamo che questa favoletta nessuno la racconti ai cinesi, i quali ben hanno conosciuto questo "pacifismo".
Siamo più che altro nei dintorni della padella e della brace.
Quando critichiamo l idealismo imperiale liberal ricordiamoci sempre che il particolarismo di potenza non è che il suo riflesso speculare.
Molti intellettuali, che avrebbero anche un ruolo pedagogico, non esercitano il minimo controllo sul dibattito che si svolge sulle loro pagine, contribuendo a loro volta a generalizzare la confusione della quale evidentemente anche loro sono affetti.

Conflitto interimperialistico o scontro tra logica imperialista e logica imperiale?
26 3 2022

La tesi di uno scontro tra potenze imperialiste, sostenuta anche da compagni autorevoli, secondo la quale l'intervento della Russia in Ucraina sarebbe appunto definibile come un'aggressione imperialista, non mi convince.
Non basta che ci sia un conflitto tra potenze per parlare di conflitto interimperialistico. Non è sufficiente che un paese ne aggredisca un altro, cosa che è comunque deplorevole.
Vedo bene che tecnicamente ci sono alcuni elementi - ma solo alcuni - che tornano sul piano economico.
Sul piano politico però - che è quello che più conta - la Russia è un paese che semmai subisce un attacco imperialista da 30 anni a questa parte e ha dovuto sistematicamente arretrare.
È in campo da diversi decenni un progetto di contrasto alla decolonizzazione e alla Grande Convergenza e di ricolonozzazione sostanziale del mondo. Di questo progetto la Russia non è soggetto ma oggetto.
Le ragioni dell'aggressione russa non sono quelle di un'espansione della propria capacità di proiezione e dominio globale tramite l'uso della forza, o la volontà di imporre un ordine internazionale favorevole, ma quelle di una conservazione del proprio spazio di influenza oggettivo.
Si tratta perciò del conflitto tra entità nel cui sviluppo c'è una enorme discrepanza sincronica e dunque tra una complessa strategia imperialista, quella americana che vuole rilanciare per questo secolo il proprio primato, e una strategia di autopreservazione "imperiale", quella russa, residuo di un'epoca passata, che è cosa molto diversa.


Ucraina: sovranità o cooptazione in Occidente?
25 3 2022

Più che di questione nazionale ucraina parlerei di volontà dell'Ucraina di farsi cooptare dall'Occidente ed entrare nello spazio sacro dei Liberi. Smettere di essere pariah, ossia esclusivamente camerieri, badanti e amanti, e diventare finalmente bianchi con le opportunità dei bianchi. Spostare più a est i confini della civiltà e farsene prezioso baluardo contro la barbarie asiatica, facendosi belli sopratutto con il proprietario della ditta e cioè con gli Usa. Ed è chiaro in questo senso che sostenendo l'Ucraina l'occidente difende in realtà ciò che ha di più caro al di là di ogni eventuale danno economico e cioè il proprio mito religioso e il proprio modello di ordine mondiale.
È una volontà certamente legittima, quella degli ucraini, che però non va confusa con la questione della sovranità.
Il pensiero di una pretesa "indipendenza ucraina" rientra infatti di per sé nel genere della commedia prima ancora che della propaganda. Nessuna persona seria può pensare davvero che l'Ucraina possa essere un paese sovrano, visto che nemmeno la Germania lo è interamente. Figuriamoci se lo pensa il Dipartimento di Stato americano.
Non scherziamo.
Il problema è semmai, allora, la tragica incapacità della Russia (come ieri dell URSS, dagli anni Cinquanta in poi) di suscitare consenso diffuso e svolgere così un ruolo di direzione effettiva nella propria oggettiva sfera di influenza, un ruolo che non sia solo coercitivo.
Il problema è cioè l'incapacità del mondo estraneo alla tradizione del liberalismo di contrapporre all'universalismo occidentale - che come sappiamo è falso e imperiale ma soddisfa le forme di coscienza dell'individuo, tanto più nell'epoca postmoderna - un diverso ma non meno attrattivo universalismo. Che non può certo essere il ridicolo mito della missione russa, o della Terza Roma, o le imbarazzanti sciocchezze eurasiatiste di Dugin. E nemmeno quella parodia del comunismo povero e da caserma al quale pensano gli ex compagni più folcloristici, animati - non meno dei seguaci della Nato - dal culto compensativo della forza altrui.
La Cina, che ha deciso di entrare nella modernità ma intende contribuire alla sua costruzione e non semplicemente subirla, ha molto da apprendere da questa vicenda, a proposito del suo rapporto con il mondo.

La legge morale dentro di me, un bel pallettone dentro di te: kantiani ucraini
25 3 2022

Anche filosofi, non solo patrioti, costruttori di pace e difensori della libertà occidentale!


Contro il liberalismo imperiale ma non certo in favore del sovranpopulisti. Vogliamo un mondo senza la Nato e che proprio perché é finalmente senza la Nato smetta di produrre i Putin.
21 3 2022

Giustissimo è in questo momento denunciare l'ideologia della guerra occidentale profusa a piene mani dagli spacciatori di democrazia liberale che ci stanno portando verso la terza guerra mondiale. Ed è invece sbagliato dare anche solo l'impressione di accodarsi agli argomenti dei funzionari intellettuali della Nato.
Importante è però mantenere l'equilibrio e non pensare che l'alternativa ai fascioliberali gramellini, riotti e severgnini siano i fasciofascisti o i sovranpopulisti", o gli "antisistema" o quelli "oltre destra e sinistra", e cioè quelli ancora più a destra.
Il rischio è ora anche quello di un'errata dinamica di radicalizzazione dei settori critici, gia molto marginali di loro. Una dinamica che si orienti nuovamente verso tendenze particolariste e reattive speculari a quella dell'universalismo imperiale. Come è avvenuto solo poco tempo fa con il catastrofico innamoramento della piccola borghesia bottegaia e degli stessi subalterni verso 5Stelle e Lega, oggi forse verso i rimasugli legati a di Battista, Paragone, Rizzo e scorie affini.
Per sapere quanto è falso Riotta non è necessario però innamorarsi di Fusaro o ritenere che sia una persona seria e che quel che dice sia credibile.
L'alternativa a La7 o Repubblica non è Byoblu o Antidiplomatico.
A Panebianco non si risponde con Blondet.
Significherebbe passare dalla padella alla brace. Dal "buonismo" al "cattivismo", dal "politicamente corretto" al "politicamente disumano", dalla "Gioventù Erasmus" alla "Giovinezza Giovinezza" che spara sui barconi, dai fanatici della libertà a spese altrui al protezionismo, dalla presunzione dei valori universali astratti al culto della forza bruta, della storicità, delle tradizioni, delle radici, dal mito della società aperta alla Gemeinschaft chiusa.
Anche su molti post benintenzionati, certi commenti lumpen che si richiamano a Dugin o che usano concetti come mainstream, Idioti, grande Reset, complotto di non so chi, fanno puzza di una brutta aria.
È un po' come con il Covid e i vaccini, quando la giusta critica dei tagli alla sanità, dello scientismo e dell'industria sanitaria, per troppa confusione e mancanza di cultura politica, si è incanalata nei facili deliri No Vax e nel pensiero magico.
Manca come il pane un'alternativa di sinistra e socialista autonoma, seria e rigorosa che sappia offrire un riparo e indicare una rotta.
Mancano la negazione determinata, la mediazione, la dialettica, il pensiero della totalità.

3 commenti:

Spara Jurij Spera ha detto...

Della serie Facce Ride! And the Winner is...
3)"Questa non è una guerra difensiva e non si svolge solo in Ucraina. È la guerra -già in corso dal 1990, in atto su un teatro globale e dall'andamento a tappe- degli Stati Uniti contro la Russia ma anche contro l'Europa e contro lo stesso genere umano (Bum!)...Le ragioni dell'aggressione russa non sono quelle di un'espansione della propria capacità di proiezione e dominio globale tramite l'uso della forza, o la volontà di imporre un ordine internazionale favorevole, ma quelle di una conservazione del proprio spazio di influenza oggettivo (sic!)... È una volontà certamente legittima, quella degli ucraini(come è umano lei!), che però non va confusa con la questione della sovranità.Il pensiero di una pretesa "indipendenza ucraina"("Pretesa?", vade retro!) rientra infatti di per sé nel genere della commedia prima ancora che della propaganda. Nessuna persona seria può pensare davvero che l'Ucraina possa essere un paese sovrano, visto che nemmeno la Germania lo è interamente (?). Figuriamoci se lo pensa il Dipartimento di Stato americano (e te pareva!) Non scherziamo. Questo è Stefano G. Azzarà. Applausi e timide risate.
2)"Aver invitato Zelensky a Montecitorio è stata una vergogna assoluta...Che poi diciamolo: se uno sta davvero sotto le bombe, non riesce nemmeno a collegarsi. Penso che Putin stia conducendo un'importante battaglia non solo per la Russia, ma per tutti noi. Quindi a lui dico:uniamo le forze". Questa è Bianca Laura Granato, senatrice M5s. Risate in sala.
1)"Putin ha difeso un popolo martirizzato per 8 anni. Ma forse sto vaneggiando in preda al Covid". Questo è Fulvio Grimaldi. Apoteosi. Dissolvenza. Buio in sala. Buonanotte.

materialismostorico ha detto...

Coniglio, lascio questo tuo intervento affinché tutti leggano quanto sei minchione. Per il resto, non parlo mai con quelli come te, che sono così codardi da non avere nemmeno rispetto del proprio nome e sono costretti a usare pseudonimi. Del resto ti capisco: sei consapevole della tua pochezza e ti nascondi.

Anonimo ha detto...

ma come si fa ad ingrandire sti caratteri, non si legge una mazza così...

Graziano Cesari