sabato 21 novembre 2009

Battista intona il de profundis sull'Onda e sui movimenti


Con un editoriale in prima pagina sul "Corriere della Sera", Pierluigi Battista infila il dito nella piaga: l'inconsistenza dei movimenti di opposizione sociale oggi in campo e la loro estrema fragilità culturale. Battista è uomo di destra e muove ovviamente da un punto di vista non condivisibile. Non è piacevole ammettere, perciò, che non tutto quello che dice è senza fondamento. Tuttavia, dopo aver constatato l'estrema difficoltà di mettere in piedi un minimo di resistenza contro il DDL Gelmini e l'assuefazione generalizzata che oggi circola, alcune riflessioni si impongono [SGA].

IL RITO STANCO DELL' ONDA
di Pierluigi Battista, "Corriere della Sera", venerdì 20 novembre 2009

Forse qualcosa sta cambiando, nella liturgia d' autunno che ogni anno si inscena nelle scuole italiane. Gli studenti sembrano disamorati (al momento) di cortei e «okkupazioni». Un gruppo di professori si barrica in un liceo romano dopo aver appreso da un tam tam di Facebook che un gruppo di studenti si stava preparando a occupare l' istituto. Si profila persino la minaccia del 5 in condotta: arma spuntata se ad esserne colpiti fossero i grandi numeri; un deterrente minaccioso se il movimento dovesse trascinare solo gruppi sparuti. Qualcuno sostiene che l' Onda è rifluita. Si avverte una stanchezza, una saturazione per forme di mobilitazione sempre uguali, sempre scritte sullo stesso copione, sempre più rituali, stucchevoli, ripetitive...

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