mercoledì 18 novembre 2009

Nascita e identità delle nazioni e affermazione del nazionalismo. Un commento di Paolo Mieli ad alcuni studi recenti


Sul "Corriere della Sera" di martedì 17 novembre, Paolo Mieli recensisce alcuni studi apparsi di recente, che si interrogano sulle origini delle identità nazionali moderne e sulle loro presunte radici alla fine dell'età antica.
Il commento di Mieli è molto interessante ed è soprattutto utile per mettere in discussione alcune certezze dogmatiche e fondamentalistiche oggi di gran voga. Tuttavia, Mieli - come gran parte della storiografia liberale postbellica - usa in maniera disinvolta il concetto di "nazionalismo". Il nazionalismo che nel XIX secolo nasce dalle lotte di liberazione nazionale dei popoli europei e che si ripresenta nella lotta anticoloniale dei "popoli di colore" sottomessi dalle grandi potenze è cosa ben diversa da quel nazionalismo aggressivo e volto alla conquista territoriale o all'egemonia che si afferma nell'epoca dell'imperialismo. Se questi due momenti vengono identificati, il concetto di nazionalismo assume lo stesso valore ideologico della categoria di "totalitarismo" e perde valore conoscitivo.  La storia della Francia tra il 1789 e il napoleonismo, con il passaggio dalla guerra nazionale di difesa della rivoluzione all'aggressione nei confronti di altri popoli (e con il conseguente risveglio del nazionalismo tedesco) dovrebbe indurre a maggiore cautela. Anche la nota sul Domenicale del Sole del 20 dicembre 2009 [SGA].

Prospettive Dalla fine dell' impero romano ai rischi del XXI secolo Il saggio Lo storico Patrick J. Geary e l' origine di un continente

La nazione etnica: se ritorna la minaccia di un mito violento
Nascita dell' Europa e rivendicazione di sovranità: così da Est a Ovest l' identità si impose come ideologia
di Paolo Mieli, "Corriere della Sera", martedì 17 novembre 2009

È vero che l'origine delle nostre identità nazionali risale a mille e cinquecento o duemila anni fa? L' editore Carocci si accinge a tradurre Il mito delle nazioni - Le origini medievali dell' Europa, un importante libro dello storico statunitense Patrick J. Geary che fa a pezzi questa radicata convinzione. Nella prefazione all' edizione italiana di questo testo, un grande medievista, Giuseppe Sergi, ricorda il dibattito che nel Novecento ha diviso i cultori della materia in «primordialisti», «perennisti» e «modernisti» («cioè tra coloro che ritengono le identità nazionali, nell' ordine, senza tempo e "naturali", oppure di radici antiche e di lunghissima durata, o in gran parte costruite e inventate in età moderna») e fissa un punto di svolta per questo genere di studi nell' anno 1979 quando fu pubblicato il monumentale libro di Herwig Wolfram che distruggeva, fino a negarla, l' identità dei Goti. E il discorso non vale solo per i Goti. In sostanza tutti quei popoli a cui in Europa ci richiamiamo per dare lustro alla nostra identità di oggi, in quanto tali non sono mai esistiti...

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