lunedì 21 dicembre 2009

"Un nuovo Cnl anti-Berlusconi"? l'intervista di Ferrero a Repubblica è un delirio

Chi vuole può leggere qui l'intervista di Paolo Ferrero, a nome della Federazione della sinistra, rilasciata a Repubblica.
Ritengo quest'intervista di Ferrero un delirio privo di qualunque base nella realtà. Sono le consuete fumisterie espresse per coprire un imbroglio e cioè indorare la pillola degli accordi per le regionali e di quelli successivi, agitando il fantasma del fascismo ed evocando il CLN. L'idea di determinare con il 3% (forse nemmeno quello) le strategie del centrosinistra, che punta invece all'asse con Casini e ha ben altri progetti, ricorda le fantasie di Bertinotti che pensava di spostare a sinistra Prodi con l'aiuto di Casarini.
Aspettarsi che questa accozzaglia possa battere Berlusconi mi sembra illusorio e ritengo che il PdL vincerebbe lo stesso. In ogni caso, la previsione di un governo autosufficiente senza i voti della Federazione è improbabile già alla Camera ed è praticamente impossibile al Senato: sarebbe indispensabile un coinvolgimento diretto (che è quello che poi in realtà la Federazione vuole). La perla finale è però l'escamotage di utilizzare la legge elettorale attuale, che consentirebbe di mettere in atto questo dalemone e dunque di salvare la democrazia (!!!), per poi cambiare questa stessa legge elettorale salvifica durante la legislatura!
Alla base di tutto, però, c'è quello che ritengo un errore di analisi. Se non si smette di utilizzare propagandisticamente l'equazione Berlusconi = Fascismo si cade vittime di un autoinganno e di un autoricatto di natura più morale che politica. Berlusconi è un nemico acerrimo ma non è il fascismo e non c'è nessun fronte unico da mettere in piedi. Il fronte unico e lo spettro del regime servono (servivano) solo a mobilitare l'elettorato facendo leva su un elemento mitologico. Un'analisi più rigorosa dimostrerebbe che se Berlusconi ha fatto gravissimi danni a questo paese, danni non minori ha fatto il centrosinistra, che oltretutto è quella parte politica che più di ogni altra si è adoperata per minare la costituzione (a partire dall'introduzione della legge elettorale maggioritaria e dal Titolo V). Anche le riforme del mercato del lavoro che hanno introdotto massicciamente la precarietà in Italia sono frutto prevalentemente dei governi di centrosinistra. Questo non vuol dire recuperare la teoria delle "due destre": se non c'è il fascismo, infatti, non c'è nemmeno il socialfascismo. Vuol dire solo che la presenza di Berlusconi non ci deve obbligare ad andare con D'Alema. Da 20 anni a questa parte non facciamo altro che andare con D'Alema e siamo finiti dove siamo.
Meno grave, ma altrettanto significativo, è l'errore di chi parla pensando di contare ancora qualcosa e di poter determinare il comportamento di chi è più grosso di lui: non siamo noi a governare i processi ma ne siamo semmai in balìa.
SGA

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche questa è terribile...dai passaggi sul centro-sinistra, alla difesa di Vendola, a Di Pietro nuovo alleato contro la precarietà...:http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/7076/314/