Personalmente ritengo che sia giusto parlare e scrivere ovunque ce ne sia la possibilità e utilizzando ogni tribuna. Per esperienza personale più che decennale so che su tutti i giornali, e in primo luogo proprio sul Manifesto e su Liberazione, non scrivi se non fai parte del giro e se non conosci qualcuno: Nori ha fatto benissimo a pubblicare su Libero [SGA].
Con gli articoli che proponiamo oggi, apriamo una riflessione sull’industria culturale in Italia, così come si è evoluta (o involuta) negli ultimi anni, alla luce di un paio di recenti episodi, ampiamente dibattuti dai quotidiani nazionali negli ultimi giorni: la scelta di un autore di sinistra come Paolo Nori – collaboratore fra l’altro del «manifesto» – di scrivere per il quotidiano «Libero» e l’appello rivolto da un gruppo di intellettuali a Roberto Saviano perché smetta di pubblicare i suoi libri per la casa editrice Mondadori, che fa capo al gruppo Fininvest, e quindi a Silvio Berlusconi. Si tratta di un tema cruciale per tutti coloro che oggi hanno a che fare, dall’uno o dall’altro versante, con la produzione culturale. Per questo abbiamo aperto nel sito del «manifesto» uno spazio di intervento, intitolato «In corpore vili», rivolto a tutti coloro che vorranno intervenire nella discussione aperta dagli articoli che man mano proporremo nei prossimi giorni.
In corpore VILI
di Benedetto Vecchi, il manifesto, 23 gennaio 2010
L'Italia non sarà un paese normale, ma per quanto riguarda l'industria culturale è in linea con le tendenze presenti al di fuori dei suoi confini naturali. Da alcuni anni, infatti, abbiamo assistito a una concentrazione oligopolistica nella [...]
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TRA CONFORMISMO E RISENTIMENTO
di Marco Bascetta
Quei tracotanti oligopoli del senso comune (da domani)
«Abbiamo una nuova accademia, abbiamo una parodia di cultura di massa, abbiamo una parodia di stampa di informazione (....) Ma come rompere questa cultura accademica, come rompere il cerchio che ci stringe di una mistificata cultura di massa, come [...]
SCHEDA
INDUSTRIA CULTURALE/1
La scelta di un autore di sinistra, Paolo Nori, di scrivere per «Libero», un giornale non solo di destra, ma noto per i suoi toni beceri, ha sollevato un putiferio. Come nella parabola del dito e della luna, il dibattito si è [...]
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