giovedì 28 gennaio 2010

Il figlioccio di Grossman racconta alcuni retroscena del sequestro di "Vita e destino"


E contribuisce alla vulgata sul totalitarismo (il che ovviamente non significa giustificare il sequestro) [SGA].

GROSSMAN «Un uomo in cerca del volto di Dio»

di Fabrizio Rossi, su tracce.it
22/01/2010 - A Milano un convegno ricorda il grande scrittore russo. Fëdor Guber, suo figlio adottivo, ripercorre l’arresto del suo capolavoro "Vita e destino". E racconta perché «rischiava la vita per scoprire la verità»

«Per me è stato proprio come un padre». Fëdor Guber, classe 1931, è entrato in casa di Vasilij Semënovic Grossman quando aveva sei anni. Il suo vero padre era stato arrestato dai sovietici pochi mesi prima, risucchiato nel Grande terrore del 1937. Così Fëdor Guber ha scelto di dedicare tempo ed energia perché sempre più persone conoscano quello che è stato definito «il Tolstoj del Novecento», promuovendo la pubblicazione degli inediti e curando un archivio personale con tutte le edizioni delle sue opere. Per questo, oggi a Milano interverrà al Convegno internazionale “Fiaccole di luce. Uomini giusti in tempi oscuri”, dedicato alle figure di Marek Edelman, Vasilij Grossman e Guelfo Zamboni. Basta sentirlo mentre ripercorre la mattinata del 14 febbraio 1961, quando gli agenti del Kgb portarono via Grossman e ogni traccia del suo capolavoro Vita e destino, per capire che a muoverlo non è sicuramente uno sterile interesse accademico, ma...

Nessun commento: