martedì 20 aprile 2010

Luciano Canfora su Ipazia e sul confronto tra gli imperi

Due articoli di qualche giorno fa, che non ero ancora riuscito a segnalare [SGA].

La vicenda della scienziata massacrata perché avversa al Cristianesimo
Ipazia, il coraggio della filosofia
La sua uccisione e quella di Socrate frutto della stessa infamia Tesori Al centro di tutta la vicenda ci sono i volumi conservati nella Biblioteca di Alessandria, piena di tesori della cultura antica
di Luciano Canfora, Corriere della Sera, 11 aprile 2010 Pagina 37

La vicenda di Ipazia, scienziata tra le maggiori della tarda antichità, massacrata ad Alessandria su istigazione del vescovo Cirillo (poi santo e dottore della Chiesa) nel marzo del 415 d.C. divide ancora. Incombe come ineludibile testimonianza del modo in cui il cristianesimo si impadronì dell' impero romano. Nell' autorevole Dizionario ecclesiastico diretto da Angelo Mercati e Augusto Pelzer, due pilastri della dottrina vaticana, si legge ancora che Ipazia «fu uccisa in una dimostrazione popolare perché avversa al cristianesimo», si precisa non senza improntitudine che il vescovo Cirillo fu estraneo alla cosa, e si squalificano gli storici antichi che lo inchiodano, tra cui lo storico cristiano Socrate scolastico (circa 380-440 d.C.), con l' argomento che sarebbe vissuto «un secolo più tardi» laddove fu palesemente coevo dei fatti!...
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Le testimonianze dei contatti che segnarono lo sviluppo dei rapporti tra Occidente e Oriente
Quei mondi così vicini e così lontani
La navigazione del Mar Rosso spalancò le porte dell' Oceano Indiano Reperti multietnici Intorno a Turfan, nel Sin-Kiang orientale, sono state trovate molte tombe che contenevano manoscritti in ben 16 lingue diverse. Tra questi c' erano favole greche, trattati medici, testi siriaci
Luciano Canfora, Corriere della Sera, 14 aprile 2010, Pagina 55

Voltaire diceva (voce Histoire dell' «Encyclopédie») che la storia incomincia con Erodoto e con la cronaca cinese. Ma Soggiungeva che, però, che mentre Erodoto parla del mondo conosciuto ben oltre l' area ellenica, la cronaca cinese è «meno interessante» perché riguarda un mondo separato ed autoreferenziale. Nondimeno la tradizione serba qualche parallelismo tra mondo ellenistico e mondo cinese. Due fonti tra loro contemporanee, ma lontanissime nello spazio, le «Memorie storiche del cronista cinese Sseu-Ma T' sien» (fine II sec. a.C.) e «La lettera di Aristea a Filocrate» di un anonimo scrittore ebraico di lingua greca attivo ad Alessandria nella seconda metà del II sec. a.C., ci raffigurano due situazioni simili ma dagli esiti opposti: il sovrano di fronte ai libri. Solo che il re di Egitto Tolomeo, di fronte al suo «bibliotecario» Demetrio, sembra consentire col progettato ampliamento della biblioteca fino a 500.000 rotoli, mentre Che-Huang-Ti, il sovrano della Grande Muraglia, accoglie l' opposto consiglio del suo (Li Sseu) di distruggere i libri, soprattutto di storia, perché «pericolosi per il governo»! Erano davvero incomunicanti quei due mondi? Certamente no...
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