Le testimonianze dei contatti che segnarono lo sviluppo dei rapporti tra Occidente e Oriente
Quei mondi così vicini e così lontani
La navigazione del Mar Rosso spalancò le porte dell' Oceano Indiano Reperti multietnici Intorno a Turfan, nel Sin-Kiang orientale, sono state trovate molte tombe che contenevano manoscritti in ben 16 lingue diverse. Tra questi c' erano favole greche, trattati medici, testi siriaci
Luciano Canfora, Corriere della Sera, 14 aprile 2010, Pagina 55
Voltaire diceva (voce Histoire dell' «Encyclopédie») che la storia incomincia con Erodoto e con la cronaca cinese. Ma Soggiungeva che, però, che mentre Erodoto parla del mondo conosciuto ben oltre l' area ellenica, la cronaca cinese è «meno interessante» perché riguarda un mondo separato ed autoreferenziale. Nondimeno la tradizione serba qualche parallelismo tra mondo ellenistico e mondo cinese. Due fonti tra loro contemporanee, ma lontanissime nello spazio, le «Memorie storiche del cronista cinese Sseu-Ma T' sien» (fine II sec. a.C.) e «La lettera di Aristea a Filocrate» di un anonimo scrittore ebraico di lingua greca attivo ad Alessandria nella seconda metà del II sec. a.C., ci raffigurano due situazioni simili ma dagli esiti opposti: il sovrano di fronte ai libri. Solo che il re di Egitto Tolomeo, di fronte al suo «bibliotecario» Demetrio, sembra consentire col progettato ampliamento della biblioteca fino a 500.000 rotoli, mentre Che-Huang-Ti, il sovrano della Grande Muraglia, accoglie l' opposto consiglio del suo (Li Sseu) di distruggere i libri, soprattutto di storia, perché «pericolosi per il governo»! Erano davvero incomunicanti quei due mondi? Certamente no...
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