venerdì 21 maggio 2010
Senza Sanguineti: due interventi
Ringrazio Salvatore Ritrovato, docente di letteratura italiana all'Università di Urbino, per questo ricordo di Edoardo Sanguineti. Di seguito un intervento di Emiliano Alessandroni, un giovanissimo ma già brillante studioso [SGA].
Sanguineti ci lascia nel labirinto. Quando la letteratura significa cultura
di Salvatore Ritrovato, Università di Urbino
Edoardo Sanguineti: 1930-2010. Non saprei dire se con la morte di Sanguineti si chiude un’epoca. Probabilmente non se ne apre subito un’altra.
Poeta, critico, saggista, scrittore, e soprattutto “intellettuale”, nel senso pieno della parola, Edoardo Sanguineti è uno degli ultimi rappresentanti di una generazione che ha attraversato il fascismo, la guerra, la ricostruzione, il boom, la crisi, la partitocrazia, l’involuzione democratica, senza mai rinunciare a esprimere le proprie idee. La sua poesia è stata l’arma linguistica più affilata contro l’usura della lingua, la sua cultura letteraria è stata non una turris eburnea ma un campo di battaglia contro il conformismo dei benpensanti, la logica del profitto, la società dello spettacolo...
Leggi tutto
Edoardo Sanguineti. La forza delle idee
di Emiliano Alessandroni
Spentosi lunedì 18 maggio a Genova, Edoardo Sanguineti è stato senz'ombra di dubbio uno dei più prestigiosi intellettuali italiani degli ultimi 50 anni. Assieme ad altre personalità di spicco quali Umberto Eco, Angelo Guglielmi e Luciano Anceschi, Sanguineti rappresentava la corrente più radicale in senso marxista della neoavanguardia, altrimenti conosciuta come Gruppo '63. La vastità del suo campo d'interessi, unita ad una personalità sensibile non meno che tenace, hanno fatto di lui una figura poliedrica, capace di produrre elaborazioni scritte che spaziassero dalla poesia (Opus metricum, Catamerone, Postkarten, Mikrokosmos ecc.) al romanzo in prosa (Capriccio italiano), alla saggistica letteraria (Ideologia e linguaggio, Il realismo di Dante, La missione del critico, Dante reazionario ecc.) fino alla traduzione di classici...
Leggi tutto
Sanguineti ci lascia nel labirinto. Quando la letteratura significa cultura
di Salvatore Ritrovato, Università di Urbino
Edoardo Sanguineti: 1930-2010. Non saprei dire se con la morte di Sanguineti si chiude un’epoca. Probabilmente non se ne apre subito un’altra.
Poeta, critico, saggista, scrittore, e soprattutto “intellettuale”, nel senso pieno della parola, Edoardo Sanguineti è uno degli ultimi rappresentanti di una generazione che ha attraversato il fascismo, la guerra, la ricostruzione, il boom, la crisi, la partitocrazia, l’involuzione democratica, senza mai rinunciare a esprimere le proprie idee. La sua poesia è stata l’arma linguistica più affilata contro l’usura della lingua, la sua cultura letteraria è stata non una turris eburnea ma un campo di battaglia contro il conformismo dei benpensanti, la logica del profitto, la società dello spettacolo...
Leggi tutto
Edoardo Sanguineti. La forza delle idee
di Emiliano Alessandroni
Spentosi lunedì 18 maggio a Genova, Edoardo Sanguineti è stato senz'ombra di dubbio uno dei più prestigiosi intellettuali italiani degli ultimi 50 anni. Assieme ad altre personalità di spicco quali Umberto Eco, Angelo Guglielmi e Luciano Anceschi, Sanguineti rappresentava la corrente più radicale in senso marxista della neoavanguardia, altrimenti conosciuta come Gruppo '63. La vastità del suo campo d'interessi, unita ad una personalità sensibile non meno che tenace, hanno fatto di lui una figura poliedrica, capace di produrre elaborazioni scritte che spaziassero dalla poesia (Opus metricum, Catamerone, Postkarten, Mikrokosmos ecc.) al romanzo in prosa (Capriccio italiano), alla saggistica letteraria (Ideologia e linguaggio, Il realismo di Dante, La missione del critico, Dante reazionario ecc.) fino alla traduzione di classici...
Leggi tutto
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento