L'onnipotenza (presunta) del narratore
di Claudio Toscani
Il Vaticano contro Saramago
Nietzsche profeta e artista decadente? Oppure filosofo-guerriero del darwinismo pangermanista? O forse teorico di un socialismo "spirituale" che fonde in un solo fronte destra e sinistra e prepara la rivincita della Germania?
Nella lettura di Arthur Moeller van den Bruck la genesi della Rivoluzione conservatrice e uno sguardo sul destino dell'Europa.
È la stessa cosa leggere Nietzsche quando è ancora vivo il ricordo della Comune di Parigi e i socialisti avanzano dappertutto minacciosi e leggerlo qualche anno dopo, quando la lotta di classe interna cede il passo al conflitto tra la Germania e le grandi potenze continentali? Ed è la stessa cosa leggerlo dopo la Prima guerra mondiale, quando una sconfitta disastrosa e la fine della monarchia hanno mostrato quanto fosse fragile l’unità del popolo tedesco?
Arthur Moeller van den Bruck è il padre della Rivoluzione conservatrice e ha anticipato autori come Spengler, Heidegger e Jünger. Nel suo sguardo, il Nietzsche artista e profeta che tramonta assieme all’Ottocento rinasce alla svolta del secolo nei panni del filosofo-guerriero di una nuova Germania darwinista; per poi, agli esordi della Repubblica di Weimar, diventare l’improbabile teorico di un socialismo spirituale che deve integrare la classe operaia e preparare la rivincita, futuro cavallo di battaglia del nazismo.
Tre diverse letture di Nietzsche emergono da tre diversi momenti della storia europea. E sollecitano un salto evolutivo del liberalismo conservatore: dalla reazione aristocratica tardo-ottocentesca contro la democrazia sino alla Rivoluzione conservatrice, con la sua pretesa di fondere destra e sinistra e di padroneggiare in chiave reazionaria la modernità e le masse, il progresso e la tecnica.
In appendice la prima traduzione italiana dei quattro saggi di Arthur Moeller van den Bruck su Nietzsche.
6 commenti:
Qui la fonte originaria: http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#12
Dovreste citarmi un solo articolo tra tutta la stampa vaticana, di denuncia dei Lager nazisti.. nel tempo in cui il nazismo regnava anche grazie alla vostra piena approvazione concordataria.. Dovreste citare il silenzio di un papa che oltre ad avere autorizzato monsignor Tiso a governare la Slovacchia e ad essere un fantoccio di Hitler, non ha mai pubblicamente condannato i Lager del genocidio del popolo ebraico che l chiesa di Roma definiva nelle sue orazioni "empio ". Distinti saluti, Mrcello.
Marcello, a chi si riferisce? Voi chi? "Vostra approvazione concordataria" dei tempi di Hitler?
Grazie per l'indicazione della fonte.
Marcello si riferisce all'atteggiamento della chiesa cattolica nei confronti del nazifascismo. Personalmente distinguo tra le responsabilità della gerarchia, che ci sono ma sono differenziate e hanno una loro evoluzione, e il ruolo del cattolicesimo in quanto tale, che costituisce un freno nei confronti delle derive razziste.
non parlare di qualcosa di storico e palese, non publicare libri in merito non significa non considerare intimamente l'argomento o,addirrittura, considerare giusto lo scabroso...in pratica se saramago non abbia trattato il tema dei lager nazisti e si sia concentrato su altro non significa che li trovasse divertenti...e cmq stiamo parlando di un visionario che ha intriso i suoi racconti di antimilitarismo e di storie di segregazione ed emarginazione. Ci ha raccontato le vicende del latifondo dove la chiesa è stata uno strumento di dominio: lasciate perdere la ricchezza materiale il regno dei cieli vi attende...la solita cantilena che si traduce "voi poveracci state buoni mentre io faccio affari col padrone"...ci ha raccontato un mondo di miseria e sfruttamento dove la chiesa ha saputo adattarsi perfettamente...proprio come ha fatto con il nazismo...quando c'era, chiaro.
Il viaggio si è concluso, l'elefante è arrivato. GRAZIE signor SARAMAGO.
I can read and and understand Italian, but I can't write. I'm Portuguese, orgogliosa di Saramago, Prémio Nobel. The article of Claudio Toscani è vergognioso, and confirms Saramago's interpretation of the Bible. Dio è vendicativo e l'Osservatore lo a confirmato.
Curiously, the Portuguese Catholic Church had a clever reaction, remembering José Saramago as a great writer, deeply focussed (ossessionato) della Biblia, and the dialogue was always opened.
Complimenti
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