martedì 6 luglio 2010

La sottocultura di massa in Italia tra centrodestra e centrosinistra

Di questa egemonia fa però parte anche questo stesso libro, nel quale il berlusconismo critica se stesso celebrandosi indirettamente come l'unica realtà possibile e guadagnandoci sopra a spese dei lettori di sinistra che se lo comprano pure. Del resto, come  si vede più sotto, tutto si tiene. Intanto Battista gongola per Pennacchi ma soprattutto perché "il regime culturale della sinistra si è schiantato e al Ninfeo di Villa Giulia ha alzato bandiera bianca e deposto quella rossa"[SGA].

Massimiliano Panarari: L'Egemonia sottoculturale. Da Gramsci al gossip

Una volta il nazionalpopolare era una categoria gramsciana, i giornali e la televisione pubblica erano pieni di scrittori e intellettuali, la sinistra (si dice) dominava la produzione culturale. Oggi nazionalpopolari sono i reality show pieni di volgarità, la televisione (pubblica o privata) è quella che è, e la sinistra pure.
Ma si può paragonare l'Italia di Pasolini, Calvino, Moravia con quella di Striscia la notizia, Alfonso Signorini, Amici di Maria De Filippi? La tesi provocatoria di questo libro è che il confronto non solo è possibile, ma è illuminante.
Perché oggi, finita e strafinita l'egemonia culturale della sinistra, trionfa un'egemonia sottoculturale prodotta dall'adattamento ai gusti nostrani del pensiero unico neoliberale, in quel frullato di cronaca nera e cronaca rosa, condito da vip assortiti, che sono diventati i nostri mezzi di comunicazione, ormai definitivamente dei «mezzi di distrazione di massa».
E il paradosso è che molte delle tecniche di comunicazione che oggi innervano la società dello spettacolo sono nate dalla contestazione del Sessantotto, dai movimenti degli anni Settanta e dalle riflessioni sul post-moderno degli anni Ottanta.
E così, in un cortocircuito di tremenda forza mediatica, il situazionista Antonio Ricci produce televisione commerciale di enorme popolarità, Signorini dirige con mano sicura il suo postmodernissimo impero «nazionalgossiparo», i reality più vari sdoganano il Panopticon di Bentham e Foucault per le masse.
Una riflessione originale sulla costruzione del nostro immaginario contemporaneo, che getta luce sul lato nascosto (e serissimo) della frivola cultura pop in cui siamo tutti immersi.

PINO CORRIAS, REPUBBLICA del 5/7/2010 a pag. 35

"DATEMI UNA PROFESSORESSA"
Int. a PIETRO TARICONE di CLAUDIO SABELLI, FOGLIO del 5/7/2010 a pag. I

Saviano: «Taricone, mi mancherai»
L'Unità, 29 giugno 2010

SE MUSSOLINI CONQUISTA IL NINFEO
BATTISTA PIERLUIGI, CORRIERE DELLA SERA del 5/7/2010 a pag. 27

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