venerdì 10 settembre 2010
Crisi politica: l'analisi di Contropiano"
La crisi di “lor signori” è l’occasione per costruire una opzione fondata sull’indipendenza politica e di classe
I recenti contrasti nella maggioranza di governo non sono il prodotto di contrasti politici interni all’ esecutivo ma il sintomo evidente di una profonda crisi di prospettive della nostra borghesia nazionale. Le contraddizioni interne al “famoso” sistema Italia, la presenza sempre più ingombrante del governo della Unione Europea e la crisi economica internazionale, per niente superata, stanno facendo venire a galla le contraddizioni strutturali di questo paese non risolte, nonostante i troppo sbandierati benefici del sistema maggioritario, ne dai governi di centrosinistra ne, tantomeno, da quello attuale caratterizzato dalla difesa degli interessi specifici di Berlusconi e non solo.
1. La rottura del PDL ha reso palese l’asse Fini-Montezemolo-Casini che intende dare rappresentanza politica agli interessi dei settori del grande capitale e delle Banche per agganciare l’Italia ai punti forti dell’Unione Europea ed approfittare - contro i lavoratori - di tutti i vantaggi che derivano dalla competizione globale. La loro influenza sulla società è, però, debole a causa della frammentazione e dell’arretratezza del sistema produttivo italiano.
Gli imprenditori nazionali che vivono e si arricchiscono sugli appalti e sul monopolio delle tariffe sui servizi, il mondo delle piccole imprese, la sempre più forte economia criminale, settori che crescono sulla totale mancanza di diritti per i lavoratori, vedono con chiarezza i pericoli per la loro sopravvivenza che derivano dall’azione del “governo europeo” e riconoscono ancora nel governo Berlusconi la rappresentanza dei loro interessi materiali.
2. Da qui nasce lo scontro strategico che ha separato le prospettive della destra populista (Berlusconi, Lega) dalla destra liberale (Fini). Ciò segna indubbiamente uno spostamento al centro e a destra dell’asse politico in Italia, tale deriva non è certo contrastata dal Partito Democratico che già da tempo fa ormai coincidere il suo progetto di società con quello liberale del centro-destra...
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I recenti contrasti nella maggioranza di governo non sono il prodotto di contrasti politici interni all’ esecutivo ma il sintomo evidente di una profonda crisi di prospettive della nostra borghesia nazionale. Le contraddizioni interne al “famoso” sistema Italia, la presenza sempre più ingombrante del governo della Unione Europea e la crisi economica internazionale, per niente superata, stanno facendo venire a galla le contraddizioni strutturali di questo paese non risolte, nonostante i troppo sbandierati benefici del sistema maggioritario, ne dai governi di centrosinistra ne, tantomeno, da quello attuale caratterizzato dalla difesa degli interessi specifici di Berlusconi e non solo.
1. La rottura del PDL ha reso palese l’asse Fini-Montezemolo-Casini che intende dare rappresentanza politica agli interessi dei settori del grande capitale e delle Banche per agganciare l’Italia ai punti forti dell’Unione Europea ed approfittare - contro i lavoratori - di tutti i vantaggi che derivano dalla competizione globale. La loro influenza sulla società è, però, debole a causa della frammentazione e dell’arretratezza del sistema produttivo italiano.
Gli imprenditori nazionali che vivono e si arricchiscono sugli appalti e sul monopolio delle tariffe sui servizi, il mondo delle piccole imprese, la sempre più forte economia criminale, settori che crescono sulla totale mancanza di diritti per i lavoratori, vedono con chiarezza i pericoli per la loro sopravvivenza che derivano dall’azione del “governo europeo” e riconoscono ancora nel governo Berlusconi la rappresentanza dei loro interessi materiali.
2. Da qui nasce lo scontro strategico che ha separato le prospettive della destra populista (Berlusconi, Lega) dalla destra liberale (Fini). Ciò segna indubbiamente uno spostamento al centro e a destra dell’asse politico in Italia, tale deriva non è certo contrastata dal Partito Democratico che già da tempo fa ormai coincidere il suo progetto di società con quello liberale del centro-destra...
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