mercoledì 13 ottobre 2010

Il libro di Emanuele Macaluso su Leonardo Sciascia

Emanuele Macaluso, Leonardo Sciascia e i comunisti, Feltrinelli

"Sciascia non aderì mai al Pci ma attraverso esso militò nell'antifascismo, e con il partito ebbe sempre un rapporto molto complesso. Insomma, non fu un comunista". Emanuele Macaluso racconta liti, retroscena e passioni politiche dello scrittore di Racalmuto nel libro "Sciascia e i comunisti" che pubblica Feltrinelli. "Mi sono convinto a scriverlo - dice l'ex senatore - perché sull'argomento sono state dette tante sciocchezze"


II rapporto di Leonardo Sciascia con la politica è centrale in tutta la sua opera di scrittore e polemista. E su questo rapporto si sono dette tante cose: comunista o no? Anticomunista o meno? La polemica nei suoi confronti si fece rovente nel momento in cui scelse di candidarsi nelle liste del Pci alle elezioni comunali di Palermo nel 1976 e, in senso opposto, quando nel 1978 si dimise dal Consiglio comunale. Polemiche rinnovate quando nel 1979 Sciascia fu eletto deputato nazionale ed europeo nelle liste del Partito radicale. La sua opera letteraria ha suscitato scontri politici: basti pensare alle reazioni di esponenti democristiani e cattolici quando in libreria arrivò "Todo modo". Ma non c'è libro o articolo di Leonardo Sciascia che non abbia provocato discussioni sin da quando nel 1960 pubblicò "Il giorno della civetta" raccontando, non solo all'Italia ma al mondo, cos'era la mafia (parola allora impronunciabile) e cos'era la società in cui operava e dove trovava consensi e anche contrasti di minoranze politiche, sindacali e di isolati servitori dello stato. Negli anni ottanta quando sul "Corriere della Sera" scrive l'articolo "I professionisti dell'antimafia, Sciascia è attaccato dal Comitato antimafia di Palermo e dalla sinistra. Reazioni che su un versante diverso si ripetono quando pubblica "L'affaire Moro". Emanuele Macaluso è stato insieme a Sciascia nel gruppo antifascista di Caltanissetta nel 1941 e nella cellula comunista clandestina di cui Sciascia, non iscritto al Pci, faceva parte.

 Emanuele Macaluso (1924) nel 1941 aderisce clandestinamente al Pci. Membro della corrente riformista (o, come diceva lui, migliorista) del partito, nel 1960 entrò nella Direzione del Pci. Con Enrico Berlinguer fece parte della Segreteria e dell'Ufficio politico. Divenne per la prima volta deputato nazionale alla Camera nel 1963, poi al Senato fino al 1992. Dal 1982 al 1986 è stato direttore de “L'Unità”. Attualmente Macaluso dirige la rivista “Le nuove ragioni del socialismo”, mensile da lui fondato e scrive regolarmente sul quotidiano “Il Riformista”.

SCIASCIA LE ILLUSIONI DI UN IMPOLITICO
MARCELLO SORGI, STAMPA del 12/10/2010 a pag. 32/33

"Leonardo Sciascia e i comunisti" un libro di Emanuele Macaluso
di Salvatore Falzone da regalpetraliberaracalmuto.blogspot.com

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